Si è svolto martedì 20 maggio, presso il grattacielo della Regione Piemonte, l’incontro tra l’Amministrazione di Ceva, in questa sede rappresentata dal sindaco Fabio Mottinelli e dall’assessore a Manifestazioni e Grandi eventi, Turismo e Musei Luca Prato, e Amministrazione regionale. In questa giornata il Comune di Ceva e la Regione hanno discusso i prossimi step necessari per portare avanti gli iter di riconoscimento della PAT (Prodotto agricolo tradizionale) per il fungo cebano e di inserimento del Museo del Fungo nel circuito museale nazionale.
Per quanto concerne la PAT, i micologi verranno chiamati a predisporre una relazione che verrà poi presentata agli uffici regionali e, a procedimento concluso, la PAT del fungo in Piemonte verrà estesa al Cebano, andandosi così a sommare a quella già esistente, che comprende i funghi della Val Sangone.
La qualifica del Museo del Fungo a nazionale, fortemente voluta vista l’unicità di questo spazio espositivo, si svilupperà invece su tavoli di lavoro che vedranno coinvolte, oltre a Comune e Regione, le fondazioni bancarie, la Soprintendenza e, ovviamente, gli esperti. Entrambi i percorsi sono volti a valorizzare l’unicità del territorio in cui Ceva si inserisce e i suoi prodotti tipici più conosciuti e caratteristici.
“L’avvio di queste interlocuzioni con la Regione è il prosieguo naturale di quanto già proposto durante la visita del presidente del Consiglio Regionale, Davide Nicco, avvenuta esattamente quattro mesi fa” Dichiara il sindaco Fabio Mottinelli. “Il nostro impegno rimane costante e fermo nel promuovere le eccellenze del territorio, in un continuo e aperto dialogo con i rappresentati regionali, che ci supportano lungo questa strada”.
“Nell’immaginario collettivo Ceva fa rima con fungo. La Mostra nazionale del Fungo è una delle più importanti, o forse la più importante manifestazione dell’anno per la nostra città, e genera ricadute ingenti sia per il settore micologico, sia per tutta la comunità. Oltre a questo, il Museo del Fungo si pone come un polo culturale attrattivo per il pubblico, sicuramente un unicum nel panorama nazionale non solo per il focus sul prodotto fungo, ma per come questo è allestito, esposto e illustrato.” Prosegue l’assessore Luca Prato. “E’ per noi un imperativo morale, in qualità di amministratori, portare queste eccellenze al di fuori del perimetro comunale e farle conoscere all’esterno, sia per il bene della città, su cui può instaurarsi un circolo virtuoso di visite e turismo, sia per chi invece proviene da fuori ma è incuriosito dalla natura, dalla micologia o, più semplicemente, dal buon mangiare”.
“Il lavoro con l’Amministrazione cebana è frutto di un lungo percorso avviato a gennaio con la visita del presidente del Consiglio Regionale, Davide Nicco, al Comune di Ceva e al Museo del Fungo.” Queste le parole del consigliere regionale Claudio Sacchetto. “L’incontro tenutosi presso gli uffici della Regione verteva proprio sul riconoscimento della PAT per il fungo cebano e sull’inserimento del Museo del Fungo nel circuito dei musei nazionali, inoltre stiamo lavorando a un accordo di programma con Regione e fondazioni bancarie per completare il Museo nei prossimi anni”.
“Come Gruppo Micologico Cebano siamo molto contenti e soddisfatti e ringraziamo sia l’Amministrazione comunale, sia la Regione per l’impegno profuso verso il prodotto fungo” dichiara il presidente del Gruppo Micologico stesso, Giorgio Raviolo. “Il Museo del Fungo realizzato così è effettivamente un’unicità e siamo felici che possa venire riconosciuto in quanto tale. Anche per la denominazione PAT ovviamente esprimiamo grande soddisfazione, da oltre 60 anni il Gruppo Micologico Cebano lavora per la valorizzazione del fungo sotto ogni profilo, sia scientifico, sia di tradizione, sia culinario, lavorando con le scuole, con i turisti e con chiunque sia interessato ad approfondire la tematica. Questi due percorsi rappresentano un passo avanti incredibilmente positivo per Ceva e per il “re” dei nostri boschi e delle nostre tavole”.