Una manifestazione capace di unire enogastronomia e conoscenza del patrimonio artistico-culturale, questo hanno rappresentato gli apertivi al Forte. Oganizzati presso il Forte di Ceva dall’Itur, realtà che gestisce il bene, in collaborazione con il Comune, gli aperitivi, suddivisi in quattro turni, hanno portato nel sito storico centinaia di visitatori. L’aperitivo, servito sotto al cedro del Libano, era composto da un calice di vino e una "bag" preparata dalla pasticceria Bono con stuzzichini vari. Oltre alla degustazione, gli avventori avevano la possibilità di effettuare una visita guidata al Forte, alla scoperta di un edificio che rappresenta un unicum nel campo dell'architettura militare e nel sistema fortilizio piemontese. La duplice matrice della struttura e il parimenti duplice uso svolto nel corso dei secoli hanno permesso di intrecciare i percorsi religiosi e militari. Tra bastioni, camminamenti e cappelle seicentesche, gli avventori hanno la possibilità di godere di una struttura di raro pregio architettonico immersi nella natura e affacciati su un panorama che si apre dalla città fino all’arco alpino. I numeri degli aperitivi confermano il valore del luogo, oltre che dell’iniziativa in sé: 112 partecipanti hanno preso parte alle serate. Questo il commento di Luca Prato, assessore con delega a Turismo e Musei: “Gli aperitivi al Forte sono stati un’idea portata avanti e realizzata in collaborazione con Itur, che ringraziamo per la disponibilità e per la cura cui gestisce il Forte stesso. I numerosi partecipanti hanno espresso tutti grande soddisfazione, in particolare quelli della domenica, che grazie alle condizioni meteo favorevoli hanno potuto godersi l’aperitivo ammirando il tramonto su Ceva, ma anche gli ospiti del sabato, nonostante un clima non particolarmente cliemente, sono rimasti piacevolmente colpiti. La promozione culturale e la valorizzazione del patrimonio locale devono passare da momenti di socialità e convivialità, da appuntamenti capaci di creare un’offerta non alternativa, ma ulteriore rispetto alla classica visita o alla spiegazione frontale. Unire la golosità e il divertimento alla conoscenza e all’approfondimento è la ricetta per aprire le porte al grande pubblico e, speriamo, per fidalizzare le persone e creare ricadute virtuose per tutto il territorio”.