MONDOVÌ - Una protesi bionica gli restituisce la mano persa in un incidente: la storia di un artigiano di Mondovì

La testimonianza di Guido Basso, 58 anni. La rivoluzionaria protesi messa a punto dall'Officina Ortopedica Maria Adelaide di Torino e acquistata grazie al contributo dell'Asl di Mondovì

04/06/2019 09:36

Guido Basso è un uomo di 58 anni che ha sempre vissuto a Mondovì, lavorando come artigiano edile. Una vita normale, come tante altre, con alti e bassi, insieme alla famiglia e agli amici. Nel dicembre 2018 la sua routine cambia radicalmente, a causa di un incidente alla mano destra: “Stavo tagliando la legna per il camino, una di quelle cose che ho sempre fatto in automatico da tanti anni. Ero con un mio amico e stava andando tutto come al solito, quando improvvisamente è accaduta la disgrazia: la mia mano destra è rimasta schiacciata da un ramo”. Tutto è successo in una manciata di secondi: “Trovandomi in un bosco, l’unico modo per i soccorsi era di venire in elicottero. – racconta il signor Basso – Durante l’attesa, il mio amico ha usato la propria cintura per frenare l’emorragia. Poi, fortunatamente, è arrivato l’elisoccorso che si è posato a circa cinquanta metri di distanza da me. Purtroppo i medici hanno dovuto procedere all’amputazione della mano, che comunque si era già quasi completamente staccata all’altezza del polso”. Per Guido si è trattato indubbiamente di un avvenimento sconvolgente, il momento più duro della sua vita, ma dal quale è riuscito a non farsi abbattere.
 
In primavera Guido Basso decide di rivolgersi all’Officina Ortopedica Maria Adelaide di Torino per l’applicazione di una protesi bionica di ultima generazione. L’azienda torinese è una delle poche realtà accreditate in Italia per l’applicazione degli arti bionici e la scelta di Guido ricade sulla BeBionic, una mano mioelettrica poliarticolata. La struttura della protesi di avambraccio, realizzata in fibra di carbonio per ridurre al minimo il peso, è stata costruita interamente dall’Officina e funziona con il comando mioelettrico della mano (il motorino viene attivato attraverso la contrazione muscolare). Unendo l’avambraccio con la tecnologia della BeBionic, Guido può comandare 14 schemi di presa differenti: mangiare, trasportare borse, aprire porte, accendere le luci e scrivere al computer, etc. I motori individuali in ogni dito consentono di controllare in modo preciso la mano e afferrare oggetti in modo naturale e coordinato. La velocità proporzionale permette un controllo preciso anche dei movimenti più delicati.
 
La ASL di Mondovì Cuneo ha contribuito a pagare in parte la protesi applicata da Officina Ortopedica Maria Adelaide, versando una cifra pari a 15.000 euro su un costo totale di 40.000 euro: “Sicuramente avrò bisogno di fare parecchia pratica. – continua Guido – Ma non vedo l’ora di conoscere tutte le funzionalità di questa ‘nuova’ mano”. La protesi poliarticolata lavora in modo intuitivo e preciso ed offre molti vantaggi nella vita quotidiana, insieme ad un elevato livello di indipendenza. Per il signor Basso comincia una nuova fase della sua vita: “È una sensazione molto particolare. Devo ammettere che mi sento un po’ bionico! È bello sapere che a partire da oggi potrò contare nuovamente su entrambi gli arti, anche se devo ancora capire come sfruttare al meglio le prese”.


c.s.

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