ROBURENT - Una strada bianca per raggiungere i luoghi dove l'esercito piemontese provò a resistere a Napoleone

La 'via dei Cannoni', parte da San Giacomo di Roburent e conduce a Cima Robert: "Colmata una lacuna". E non mancano i suggerimenti per le prossime promozioni turistiche: "Quando Bonaparte giunse a Mondovì disse che lì vide il panorama più bello del mondo"

Samuele Mattio 13/09/2021 11:16

La guerra dichiarata dalla Repubblica Francese al Regno di Sardegna il 21 settembre 1792, poi conclusa con l’armistizio di Cherasco del 28 aprile 1796, fu la più eroica dell’Armata Sarda e la prima combattuta con una larga maggioranza di coscritti piemontesi, che si distinsero per onore e atti di vero eroismo. È ricordata come la “guerra delle Alpi”. Molte montagne e cime del Monregalese furono teatro di tante, importanti azioni militari. In particolare dall’aprile 1794 al settembre 1795, migliaia di soldati combatterono per difendere le loro terre e morirono per il loro ideale. 
 
È alla loro memoria che è dedicata la riscoperta della ‘Via dei Cannoni’, finanziata dal G.A.L. Mongioie e realizzata dal Comune di Roburent. Sabato scorso, 11 settembre, in collaborazione con Atl del Cuneese e Conitours, la strada bianca è stata inaugurata e percorsa in sella alle e-bike da amministratori pubblici, giornalisti e addetti ai lavori. Il gruppo, prima del ristoro al rifugio Navonera Simonetti, ha raggiunto cima Robert - sul crinale tra la val Corsaglia e la val Casotto. Qui, spiega il giornalista monregalese Roberto Croci, erano di stanza i piemontesi: “Per un anno e mezzo si sono affrontati con i francesi: c’erano 400 tende si vedono ancora le buche che servivano per fare lo scolo dell’acqua e della neve. Stavano dentro anche d’inverno, poi è arrivato Napoleone e li ha sbaragliati”. Il nome - la via dei Cannoni - deriva proprio dal fatto storicamente provato che l’esercito piemontese l’aveva utilizzata per trasportare l’artiglieria (a quasi 2 mila metri d’altitudine), mentre la cima è dedicata al generale Robert.
 
Nelle fasi successive del conflitto il generale di Ajaccio, salito sulla Torre del Belvedere di Mondovì, avrebbe esclamato: “Questo è il panorama più bello del mondo”. “A fini turistici, su questo passaggio ci si potrebbe costruire qualunque cosa” aggiunge Croci. 
 
Indubbiamente quello di sabato 11 settembre è stato un punto di partenza. Presenti il presidente dell'Atl Mauro Bernardi con il consigliere Rocco Pulitanò, i consiglieri regionali Paolo Bongioanni e Matteo Gagliasso, il senatore e sindaco di Priocca Marco Perosino e il presidente della Pro Loco di San Giacomo di Roburent Paolo Manera. A introdurre gli ospiti e moderare un momento di presentazione dell’iniziativa al colle di Navonera c’era il sindaco di Roburent, Giulia Negri. “Un’importante opportunità per noi. Fa riscoprire una parte di montagna semi-dimenticata. Si tratta di un percorso che oltre alle bellezze naturalistiche offre anche tanta storia”. Il presidente del G.A.L. Mongioie Beppe Ballauri ha aggiunto: “Sono orgoglioso del lavoro svolto. Abbiamo colmato una lacuna profonda nelle istituzioni perché ci siamo dimenticati tutti la Guerra delle Alpi. Bisogna ricordare che ha contrassegnato tutto il territorio. Per tre anni di seguito migliaia di soldati dell’esercito sabaudo hanno combattuto qui. Sono fatti che devono far parte della memoria collettiva. Invito tutti a visitare questi posti in particolare nel mese di maggio, quando avviene la fioritura dei rododendri”.


Le interviste agli amministratori

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