Sono stati inaugurati stamattina, al terzo piano dell’ospedale di Saluzzo, gli spazi dedicati al progetto di pasto assistito rivolto a persone con disturbi del comportamento alimentare. Il servizio, attivo da aprile (e già presente anche a Cuneo), prevede la collaborazione tra Struttura complessa Psichiatria area Nord, Centro di Salute Mentale di Saluzzo e Struttura complessa Endocrinologia e Diabetologia Territoriale dell’Asl CN1. I pasti assistiti si svolgono il martedì e il mercoledì e attualmente vedono al centro due pazienti, assistite da dietiste, infermiere e psicologhe.
Le due ragazze vengono assistite nel momento del pasto e aiutate a gestire un momento che - hanno spiegato le stesse operatrici - “crea loro ansia e preoccupazione”. Vengono organizzate anche attività creative post-pasto, definite "distraenti", per costruire ricordi positivi legati al cibo. I risultati di queste prime settimane sono ottimi: “Una delle due ragazze non mangiava pasta da due anni ed è tornata a mangiarla. Cerchiamo di migliorare il loro approccio al cibo, curando anche la parte sociale e delle relazioni”, ha spiegato una delle operatrici.
Nel Centro dei Disturbi del Comportamento Alimentare dell’Asl CN1 vengono trattati principalmente l’anoressia, la bulimia, il disturbo da alimentazione incontrollata (o Binge Eating Disorder) e alcune situazioni definite come disturbo dell’alimentazione non altrimenti specificato (NAS), ovvero disturbi che non soddisfano i criteri diagnostici di nessuno dei precedenti. Si tratta di fenomeni sempre più presenti tra i giovani, anche tra i maschi.
Il pasto assistito rientra in un programma di riabilitazione e terapia multisettoriale. Spiegano dall’Asl: “Il momento della condivisione del pasto riveste un ruolo centrale all’interno dei percorsi terapeutici ospedalieri, residenziali e semiresidenziali, con riscontro applicativo a livello ambulatoriale e di Day-hospital. Tale progetto, basato sulle linee Guida Nazionali e sul modello del Centro regionale dedicato alla cura dei Disturbi del Comportamento Alimentare dell’Università di Torino, consiste nel favorire un adeguato apporto nutrizionale, coadiuvando la persona nel progressivo superamento del timore verso il cibo e nell’abbandono dei rituali inappropriati che ne ostacolano l’assunzione”.
Gli spazi allestiti presso l’ospedale di Saluzzo sono stati arredati anche grazie al supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo e con la collaborazione dell’associazione A-Fidati.
All’inaugurazione di stamattina erano presenti, tra gli altri, anche il direttore generale dell’Asl CN1 Giuseppe Guerra, la direttrice sanitaria Monica Rebora e il direttore del Dipartimento Interaziendale di Salute Mentale di Asl CN1 e “Santa Croce” Francesco Risso. “L’ospedale di Saluzzo - ha detto Guerra - ha vissuto un periodo difficile, con tanti lavori che ci hanno costretto a spostare e riorganizzare gli spazi, alcuni dei quali ancora in corso. Oggi siamo di fronte a un esempio della volontà di questa azienda di mettere al centro il paziente. Qui si vede la bontà dei nostri operatori nell'individuare i giusti spazi”. Il direttore generale dell’Asl ha sottolineato l’importanza dell’attività delle associazioni del territorio, che gravitano intorno all’ospedale: “L’attività che presentiamo oggi appartiene alla rinascita di questo ospedale”.