SALUZZO - Anche Saluzzo illumina i monumenti di rosso per la giornata contro la violenza sulle donne

Fari puntati sulla Torre civica, uno dei simboli della città visibile da tutto il circondario, e il campanile di Castellar

Redazione 24/11/2020 16:59

 
Domani (25 novembre), Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il Comune di Saluzzo illuminerà di rosso la Torre civica, uno dei simboli della città visibile da tutto il circondario, e il campanile di Castellar.
 
I due fasci di luce colorati aiuteranno nell’azione di sensibilizzazione di tutti i saluzzesi sulle tematiche della violenza di genere, iniziativa che si affianca a tutto il “pacchetto” di occasioni tradizionali di approfondimento e culturali durante tutto l’anno.
 
"In questi 6 anni di assessorato alle Pari opportunità in Comune – dice Attilia Gullino - ho sperato sempre che ogni 25 novembre fosse migliore del precedente, rappresentasse l’inizio della fine per la violenza di genere. Non è mai successo e men che meno succede quest’anno. Il 2020, infatti, ha portato con sé non soltanto un’emergenza sanitaria, ma anche una situazione socio-economica particolarmente critica che ha influenzato negativamente molti contesti già compromessi dal punto di vista emotivo-relazionale. I dati dell’associazione “Mai più sole”, che costituisce il principale osservatorio del nostro territorio per la violenza di genere, vedono un aumento delle richieste di aiuto da parte delle donne vittime e purtroppo anche una maggior difficoltà di intervento. C’è ancora molta strada da fare. Le associazioni e le scuole cittadine lavorano da tempo sulla cultura del rispetto e io le ringrazio perchè penso sia fondamentale aiutare le nuove generazioni a crescere in modo diverso, rispetto al passato. Non sono tempi facili, tutt’altro, ma l’importante è continuare a combattere".
 
Fiammetta Rosso, assessore all’Istruzione: "In questa vigilia della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, ancora sconcertate da un intollerabile caso di revenge porn che racconta tutta l'arretratezza culturale del Paese, lo strumento per vincere questa battaglia di civiltà è l'educazione delle giovani generazioni al concetto di parità. Dentro la scuola, nei percorsi di crescita individuale e collettiva. Perché ragazzi e ragazze siano in grado di chiedere e costruire politiche per il rispetto della dignità e per l'eguaglianza di genere, nella creazione di opportunità di lavoro, accesso alla conoscenza, servizi per le persone".
 
Francesca Neberti, assessore alle Attività produttive: "Alla base dei troppi episodi di violenza contro le donne c’è, senz’altro, una criticità culturale. La questione, forse, si risolverà quando smetteremo di cercare una causa nella violenza, quando non sarà più un’eccezione vedere una donna ricoprire ruoli strategici e quando si smetterà di parlarne come un problema del tutto femminile. Si può fare qualcosa, lavorando sui piccoli gesti quotidiani, allontanando quanto più possibile quei clichè famigliari e domestici che sovente rilegano la donna a ricoprire ruoli stereotipati".

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