MANTA - Fondazione Agrion lancia il progetto per l’ottimizzazione dell’impollinazione del nocciolo

Continua il percorso già avviato che mira a sostenere il comparto corilicolo attraverso il trasferimento di competenze, ricerche applicate e innovazione tecnologica

22/12/2025 12:00

Agrion dà il via al piano sperimentale di impollinazione artificiale sui noccioleti. L’iniziativa si inserisce all’interno del più ampio progetto Tonda Gentile Produttiva — avviato nel 2025 insieme a Regione Piemonte, al Settore Fitosanitario Regionale, al mondo della ricerca - Agrion, DISAFA, Università degli Studi di Torino e Agroinnova - con il supporto delle OP corilicole e delle Organizzazioni professionali agricole. Un piano che, con determinazione, continua il percorso già avviato negli anni precedenti con il progetto “Nocciola di qualità” e che ha come obiettivo sostenere il comparto corilicolo attraverso il trasferimento di competenze, ricerche applicate e innovazione tecnologica. “L’iniziativa - dichiara Gianluca Griseri, consigliere Agrion con delega al nocciolo - incentrata sull’impollinazione artificiale dei noccioleti, è stata sviluppata in risposta diretta alle crescenti criticità climatiche e fitosanitarie, come delineato durante i coordinamenti tecnici settimanali con i tecnici delle OP e delle associazioni di categoria e affronta il problema della scarsa efficienza dell’impollinazione fisiologica. Il progetto, coinvolgerà aziende selezionate negli areali della Langa, Roero e Monferrato e avrà l'obiettivo principale di fornire ai produttori uno strumento concreto per incrementare la fecondità e garantire una maggiore produzione”. La corilicoltura italiana, sebbene in crescita, è sempre più esposta a stress ambientali. I cambiamenti climatici si manifestano con andamenti termici anomali durante la fioritura, compromettendo la vitalità del polline. Il nocciolo possiede una complessa genetica che ne limita la produttività: la presenza di alleli di incompatibilità (S) e la conseguente auto-incompatibilità tra cultivar, rendono l’impollinazione un processo delicato. Solo specifiche combinazioni alleliche, infatti, portano alla fecondazione (Tab.1). Questo accostamento di fattori ambientali avversi e limiti genetici, spesso aggravata da una gestione non ottimale dell’impianto, si traduce in una ridotta allegagione e una precoce cascola dei frutticini. Per superare l’impatto di queste dinamiche, la Fondazione Agrion ha introdotto un approccio innovativo nel settore. La prova di natura sperimentale, si concentrerà sull’uso dell’impollinazione assistita, che permette di supplire alle carenze climatiche e di garantire l’apporto di polline vitale e geneticamente compatibile nei momenti chiave della fioritura. L’area di studio di Langa, Roero e Monferrato è stata selezionata per la rappresentatività dei suoi impianti, elementi che ne fanno un modello di riferimento replicabile per l’intera corilicoltura nazionale.  Il protocollo di impollinazione si articolerà in tre fasi: l’aspirazione e la raccolta del polline da cultivar impollinatrici specifiche, l’analisi e la conservazione del materiale genetico, ed infine la distribuzione mirata sui noccioleti campione che attraverso strumentazioni di precisione garantirà la presenza di polline vitale e compatibile, al momento della massima ricettività fiorale. La valutazione dell’efficacia del protocollo avverrà attraverso un rigoroso piano di monitoraggio, durante il quale i tecnici della Fondazione Agrion misureranno alcuni parametri chiave come: il tasso di allegagione, la frequenza di aborti fiorali, la percentuale di cascola, ed infine la qualità dei frutti. A seguire, si svolgerà l’analisi post-raccolta, che si concentrerà sulla quantità totale della produzione, sulle rese e sulle analisi carpo merceologiche - calibro, peso, qualità del seme - al fine di valutare l’incremento di qualità e produttività ottenuto dall’intervento di impollinazione. Più nello specifico il protocollo operativo prevede il test di differenti modalità di distribuzione, dal mezzo secco a quello umido, al fine di valutarne la migliore efficacia e sostenibilità. L’obiettivo è quello di testarlo su areali differenti che negli anni passati hanno accusato le problematiche legate all’impollinazione con intensità diverse e fornire alle imprese corilicole un’indicazione univoca sulla pratica in questione. Al fine di isolare e massimizzare l’efficacia dell’impollinazione, il progetto si avvarrà di una gestione agronomica accurata e della distribuzione di biostimolanti nelle aziende campione, per il supporto nutrizionale e la riduzione di stress climatico - ambientali. Contemporaneamente, saranno attuati piani di difesa integrata contro i principali problemi fitosanitari – in particolare quelli legati all’attività delle cimici, che potrebbero compromettere i risultati della prova – con un monitoraggio costante mediante trappole e frappage. Il progetto ha l’obiettivo di trasferire il Know-how acquisito all’intera filiera. A tal fine, durante le fasi di intervento, saranno organizzate giornate tecnico-formative per professionisti del settore e agricoltori. Questa attività di divulgazione è cruciale per garantire che i risultati della sperimentazione si traducano in un beneficio immediato e diffuso per le imprese corilicole del territorio. “Il nostro obiettivo è chiaro: dare risultati fin da subito - afferma Lorenzo Brigante, responsabile della sede corilicola di Fondazione Agrion - Lavoriamo a stretto contatto con gli agricoltori per affrontare insieme le sfide del settore, come ad esempio la cascola e la cimice. Il nostro ruolo è fornire supporto tecnico, preciso e tempestivo, perché, dopo annate difficili come quelle recenti, le aziende non possono più permettersi errori. Il sostegno di una Fondazione di ricerca serve proprio a questo: aiutare le imprese a lavorare meglio e più rapidamente. Vi aspettiamo al prossimo incontro in campo, per la distribuzione del polline, un altro importante momento di confronto”.

c.s.