LAGNASCO - Inalpi e Coldiretti lanciano un nuovo yogurt dal binomio latte e frutta tutto made in Piemonte

Questa mattina, tra i castelli di Lagnasco, è stato presentato il progetto con Invernizzi e Moncalvo

Redazione 08/04/2022 15:27

“L’ambizione di questo progetto è quello di replicare, con la frutta, la filiera del latte. Un nuovo percorso che ci porterà a crescere tutti insieme puntando sulla qualità del prodotto, lo yogurt, che andrà a valorizzare la frutta del territorio”, con queste parole Ambrogio Invernizzi, presidente di Inalpi ha spiegato, questa mattina tra i castelli di Lagnasco, l’ultima sfida lanciata dall’azienda leader nella lavorazione del latte di Moretta. Ma non solo. Oltre a latte e frutta a km zero, il nuovo yogurt bio e certificato delle Latterie Inalpi, sarà un prodotto con lo sguardo rivolto all’ambiente “grazie al packaging sostenibile in carta invece che in plastica, nel rispetto della filosofia green che caratterizza da anni l’azienda Inalpi” come ha sottolineato lo stesso Invernizzi. L’occasione è stata la conferenza stampa di presentazione del nuovo yogurt che celebrerà il matrimonio tra latte e frutta, tra Inalpi e Coldiretti. Un prodotto totalmente naturale e a km zero. Scenografia? I filari di un meleto nel cuore dei Castelli dei Marchesi Tapparelli D'Azeglio di Lagnasco, in una splendida mattinata primaverile.
 
Relatori, insieme al presidente Inalpi, Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti Piemonte, Raffaele Tortalla, presidente Compral Latte, Jean Pierre Studer, amministratore delegato Inlab solutions, Franco Ramello, economo della Coldiretti piemontese e Massimiliano Peggio, giornalista de La Stampa che ha moderato il dibattito.
 
“Questo progetto è importante perché va a rafforzare il rapporto che lega da 12 anni Coldiretti, Compral Latte, Inalpi e Ferrero. La splendida esperienza iniziata con il latte la dobbiamo trasferire sulla frutta che necessita di rinnovamento e ristrutturazione dei rapporti fra agricoltura, industria e distribuzione. Quale miglio modo di siglare questo nuovo accordo se non in mezzo al filari circondati dall’oro di questi territori, la frutta - ha dichiarato Roberto Moncalvo nel suo intervento - le aziende, che sono prevalentemente a carattere famigliare, trattano i loro frutteti con la stessa cura e attenzione di sempre e se oggi il settore tiene, è proprio grazie ai sacrifici di queste famiglie”.
 
I tempi saranno rapidi, “entro gennaio 2023 i vasetti di yogurt saranno negli scaffali e per allora, sarà stata realizzata una filiera corta e controllata per la frutta come per il latte, dando valore al prodotto con un prezzo equo e trasparente grazie alla Coldiretti”, ha evidenziato Invernizzi ricordando il modus operativo, lanciato proprio da Inalpi, per armonizzare la qualità e la sicurezza del prodotto caseario. A dimostrare che con la frutta si potranno raggiungere gli stessi obiettivi del latte, anche Jean Pierre Studer a capo della Inlab, il laboratorio di ricerca dell’azienda di Moretta nato nel 2019: “analizziamo e progettiamo prodotti innovativi che rispettino tutti i criteri della sostenibilità ambientale. Questo yogurt, in particolare, lo stiamo testando da alcuni mesi insieme a tanti giovani ricercatori del nostro team, che come per il latte, verificano e garantiscono che tutti i prodotti espressione di una filiera controllata, siano buoni, di qualità, sani e privi di residui non consentiti”.
 
Poi è stata la volta di Tortalla, che ha ricordato il sodalizio nato con Inalpi nato 12 anni fa: “un toccasana per tutti gli allevatori. Per la prima volta abbiamo trovato un’azienda che si è seduta con noi intorno ad un tavolo per collaborare. Termine che non uso a caso perché la collaborazione è la filosofia alla base della nostra alleanza che ha portato a rispettare tutte le caratteristiche richieste agli allevamenti per rispettare gli standard qualitativi richiesti dalla filiera. Una scommessa vinta – ha aggiunto ancora il presidente di Compral - con 7500 quintali di latte raccolto e oltre mille famiglie che guardano al futuro con serenità e le nuove generazioni rimangono nelle aziende agricole”.
 
Il Piemonte è “la terza regione a livello italiano per la frutticultura – ha sottolineato Ramello, di Coldiretti chiudendo la carrellata di interventi – con 8 milioni di frutta raccolta e oltre 7mila aziende che, eccetto che per frutta tropicale o gli agrumi, producono tutta la tipologia di frutti”.
 
 

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