MORETTA - Inalpi inaugura la seconda torre per la produzione di latte in polvere

Per l'occasione in collegamento anche il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida

Chiara Carlini 11/03/2023 09:59

Una torre alta 40 metri, 3 gli anni necessari per la realizzazione, 39 le tonnellate di latte crudo lavorate in una sola ora e trasformate in latte in polvere. E ancora. 383 il numero dei dipendenti del Gruppo Inalpi, 83mila mq è la superficie occupata oggi dallo stabilimento di Moretta, 249 milioni di euro il fatturato del 2022. Questi sono solo alcuni dei numeri che descrivono il presente di Inalpi e ne raccontano il futuro. La prima azienda casearia italiana che ha scommesso su questo complesso processo di trasformazione del latte, con la nascita nel 2010 della filiera corta e controllata del latte e la costruzione della prima torre di sprayatura per la produzione di latte in polvere per l’industria alimentare sul territorio nazionale. Scommessa vinta e  traguardo raggiunto per l’azienda cuneese diventata in pochi anni una delle prime realtà produttive italiane di questo settore. L’occasione è stata l’inaugurazione della seconda torre che si è svolta ieri, venerdì 10 marzo, con una grande partecipazione di pubblico, autorità ed esponenti del mondo economico.
 
Presenti, oltre al presidente di Inalpi Ambrogio Invernizzi e ai fratelli Pierantonio e Giovanni Roberto Moncalvo, responsabile regionale di Coldiretti, Raffaele Tortalla per Compral Latte, Paolo Maggi managing director Tetrapak per il sud Europa (azienda che ha realizzato le due torri). Il governatore piemontese Alberto Cirio, l'assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa, il presidente della Provincia Granda Luca Robaldo, l'europarlamentare Gianna Gancia, il senatore Giorgio Maria Bergesio, il presidente di Conad Italia Francesco Pugliese, il fondatore del Sermig Ernesto Olivero e il sindaco di Moretta Giovanni Gatti, oltre ai vertici dei principali istituti e fondazioni bancarie del territorio e ad alcuni dei protagonisti della lunga storia di Inalpi.
 
Ad aprire l’incontro, moderato dal giornalista Beppe Gandolfo, il presidente Ambrogio Invernizzi: “Tutto ha avuto inizio nel 2009, l’anno del primo grande investimento, fatturavamo 20 milioni di euro e ne abbiamo investiti 35. L’idea della torre di polverizzazione è sempre stata di Michele Ferrero. Al primo incontro io ero piuttosto scettico. È stata un’operazione incredibile, una visione olistica che ha visto la partecipazione di tanti partner che hanno abbandonato contratti storici per conferire il loro latte a un’azienda che ne lavorava pochissimo. Una vera sfida, una scommessa”.
 
È stata poi la volta del ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare nel Governo Meloni, Francesco Lollobrigida, che ha dovuto rinunciare alla visita in Granda per partecipare al funerale del senatore Bruno Astorre, un amico che si è sempre speso per il territorio. In collegamento da Roma, il ministro Lollobrigida ha sottolineato “come un’accurata pianificazione abbia permesso di superare l’oggettivo momento difficile. Inalpi è un’industria sana e virtuosa che ha avuto la capacità di riconoscere la qualità come elemento distintivo della produzione. Sono orgoglioso che lo Stato italiano abbia voluto partecipare alla crescita di questa azienda, che è un modello virtuoso, un’azienda che grazie al grande lavoro eseguito, ha saputo raggiungere risultati straordinari in tempi rapidissimi”.
 
Sul palco è poi salito Raffaele Tortalla, presidente Compral Latte che ha ricordato il cammino degli inizi della filiera del latte come “Un’esperienza che ha trovato inizialmente non poche difficoltà da parte degli allevatori, mentre Compral Latte ci ha messo cuore, coraggio e collaborazione”.  A Tortalla è seguito il presidente Coldiretti Piemonte Moncalvo: “Coldiretti ha collaborato a questo progetto sin dal primo giorno e ricordo che la cosa più difficile è stata convincere i primi cento conferitori e reperire i primi 5000 quintali di latte. L’indicizzazione del prezzo ci ha consentito di avere un rapporto alla pari con l’industria e in questi 12 anni i conferitori Inalpi hanno percepito il 10% in più del prezzo medio del latte”. Sempre sul fronte degli storici partner, è intervenuto Paolo Maggi, per la Tetra Pak: “Il nostro è un rapporto di vecchia data, iniziato negli anni ’60 con il burrificio. Le nostre due industrie puntano da sempre su qualità e ricerca e siamo un esempio di come l’unione di due eccellenze possa costruire qualcosa di unico e solido”.
 
La tavola rotonda è poi proseguita con l’intervento del Governatore Alberto Cirio che ha lodato lo spirito e il continuo piano di sviluppo di Inalpi, “un’azienda famigliare e radicata sul territorio che ha saputo portare avanti il concetto di responsabilità sociale portato avanti dalla Ferrero. Infatti, - ha sottolineato Cirio - il segreto di queste aziende è proprio la famiglia: dalla famiglia Ferrero, alla famiglia Invernizzi, alle famiglie degli allevatori”
 
Mentre il presidente Robaldo ha voluto sottolineare le difficoltà ambientali che stanno colpendo anche il Piemonte, “Regione qualificata come una delle zone più siccitose d’Italia e pertanto, l’impegno delle aziende è fondamentale insieme a quello delle istituzioni. Inalpi certifica la propria impronta sull’ambiente dal 2021 con una particolare attenzione al ciclo e al risparmio dell’acqua”. “L’attenzione nei confronti del Pianeta è importante oggi come domani - ha detto Ambrogio Invernizzi intervenendo sul tema del rispetto dell’ambiente -. Abbiamo un solo pianeta e dobbiamo prendercene cura, per vivere bene oggi e per preservarlo per il futuro. Come industriali siamo attenti a questi tema e da molto tempo portiamo avanti progetti che prevedono risparmi di risorse per poterle avere a disposizione più a lungo. L’impresa cresce grazie anche al contributo della comunità in cui è inserita ed è obbligatorio generare valore e ripartire valore”.  
 
A chiusura della tavola rotonda gli ospiti si sono spostati nella zona adiacente il palco per la benedizione dell’impianto da parte di don Gianluigi Marzo, parroco di Moretta e per il taglio ufficiale del nastro insieme alla madre dei tre fratelli Invernizzi, Anna Sapino e alla più piccola della terza generazione, Anais, che ha portato le forbici al padre Ambrogio.

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