SALUZZO - Inaugurata la nuova biblioteca civica di Saluzzo nel polo culturale della ex caserma Musso

È intitolata alla partigiana e deportata Lidia Beccaria Rolfi. All’interno del complesso anche uno spazio dedicato alla memoria del libraio Federico Tozzi

27/06/2021 12:08

 
“Grazie, perché con questa biblioteca che porta il nome di mia madre proseguiamo la sua attività di testimonianza”. È il pensiero di Aldo Rolfi, figlio di Lidia Beccaria Rolfi, deportata politica, insegnante, staffetta partigiana e scrittrice di Mondovì che dà il nome alla nuova biblioteca civica saluzzese, di cui sabato mattina (26 giugno) c’è stata l’intitolazione ufficiale.
 
Domenica 27 prosegue il fine settimana dell’inaugurazione con una giornata di incontri, arte, musica, letture, laboratori, cinema, dalle 10 fino a dopo le 22 (con visite nei saloni che ospitano i libri) in diretta streaming sulla pagina Facebook «Saluzzo Monviso 2024».
 
La mattinata è stata aperta dall’intervento del sindaco Mauro Calderoni: “Finalmente inauguriamo la nuova biblioteca Lidia Beccaria Rolfi. È il tassello finale di un lungo processo di rigenerazione e rifunzionalizzazione dell’ex caserma Musso iniziato molto anni fa e portato avanti da tante amministrazioni dal sindaco Stefano Quaglia in poi, passando per le giunte di Paolo Allemano con gli assessori Alida Anelli e Roberto Pignatta, fino ad arrivare a noi. Non solo biblioteca quindi, ma anche polo scolastico, servizi per famiglie, giovani, associazioni, imprese”.
 
“Non un semplice restauro - ha proseguito -, ma come dicevamo, rigenerazione di un quartiere militare che si è sedimentato dal 1558 agli Anni ‘90 del secolo scorso ed oggi diventa grazie a quest’ultimo intervento ecosostenibile e a ridottissimo impatto ambientale, un elemento di collegamento tra il centro e la periferia cittadina, tra Saluzzo ed il territorio del Monviso, tra generazioni, tra funzioni pubbliche è iniziativa privata, tra individualità e comunità”.
 
Il presidente della Regione Alberto Cirio ha inviato al primo cittadino un messaggio che è stato letto dal palco: “L’intitolazione di un luogo importante come la biblioteca non può che essere il miglior auspicio per la ripartenza della nostra comunità, rappresentando essa un simbolo concreto ed un faro per la cultura, soprattutto per le generazioni più giovani, così colpite dagli effetti di questa crisi”.
 
L’assessore alla Cultura di Saluzzo Attilia Gullino ha evidenziato le potenzialità della nuova struttura: “L’ex caserma ora è la “casa della città” di cui la biblioteca è il fulcro. Qui possiamo creare un laboratorio e generare idee e progetti per disegnare nuovi modelli sociali e dello stare insieme. Sono molto contenta che l’intitolazione sia ad una donna come Lidia Beccaria Rolfi che sarà una figura simbolo per i nostri giovani”.
 
È intervenuta la prefetto Fabrizia Triolo: “Sono qui per rendere omaggio alla figura di Lidia Beccaria Rolfi e sono qui per ringraziare l’Amministrazione comunale che con questa intitolazione e inaugurazione compie due operazioni: da un lato crea un nuovo contenitore di cultura e per eventi, dall’altro ci permette di ripassare la Storia. La vicenda di Lidia ci insegna che si possono attraversare momenti bui con libertà e dignità, con coraggio ed umiltà, con generosità e senza scorciatoie”.
 
La nuova biblioteca cittadina è al centro del percorso di Saluzzo Monviso 2024 verso il titolo di Capitale italiana della Cultura. L’ha ricordato il direttore di candidatura Paolo Verri: “Questo è l’inizio di una sfida, non un punto di arrivo. Da qui si parte per una serie di operazioni tutte nuove per ampliare le potenzialità della biblioteca, per metterla in rete”.
 
A concludere il giro di interventi, moderati da Lorenzo Baravalle, è stato l’assessore al Sociale Fiammetta Rosso che ha ricordato la figura di Federico Tozzi, libraio indipendente di Saluzzo, morto l’anno scorso a 45 anni, a cui è stato dedicato uno spazio nella nuova biblioteca: “Aveva aperto la libreria nel 2006 ed era subito diventato un punto di riferimento in città. Nel 2013 fonda una piccola casa editrice con cui è riuscito a regalarci 13 gioielli”.

c.s.

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