SALUZZO - Secondo appuntamento con la rassegna cinematografica “Saluzzo Migrante Mini Movie 2”

Tra febbraio e marzo due pellicole al Cinema Teatro Magda Olivero grazie alla collaborazione con l’Arci Ratatoj

20/02/2022 10:55

Dopo il successo della prima proiezione (circa 120 persone per il film “Minari” a gennaio), arriva il secondo appuntamento con la rassegna cinematografica della Caritas di Saluzzo per promuovere la riflessione e il dialogo sul tema della migrazione. “Migrare è abitare un territorio, uno spazio, un tempo” è il filo conduttore dell’iniziativa che tra febbraio e marzo propone ancora due pellicole al Cinema Teatro Magda Olivero grazie alla collaborazione con l’Arci Ratatoj. Grazie al contributo della Fondazione CRC, l’ingresso a tutte le proiezioni è gratuito (non è necessario prenotarsi) ed è consentito ai possessori di Green Pass Rafforzato (dopo terza dose o guarigione da Covid-19) e con mascherina FFP2. Lunedì 21 febbraio alle ore 21 si proietta “EUROPA”, diretto da Haider Rashid, che racconta la storia di Kamal (Adam Ali), un ragazzo iracheno cerca di attraversare il confine fra la Turchia e la Bulgaria per raggiungere l’Europa, ma viene immediatamente fermato da quelle forze di polizia di frontiera che spesso si alleano alla criminalità organizzata. Dunque il ragazzo fugge attraverso i boschi, cercando di rimanere vivo. Europa, scritto e diretto dal figlio di un immigrato iracheno e una madre italiana, racconta l’esperienza della migrazione facendoci provare a livello polisensoriale che cosa voglia dire affrontare quel viaggio, non in astratto ma nella concretezza immediata del qui e ora: come succede ogni giorno ai migranti. “Saluzzo Migrante MINI MOVIE 2” vuole proseguire la piccola esperienza cinematografica nata nel 2019, questa volta declinata attorno al significato di abitare. L’iniziativa vuole restituire quanto si muove attorno a questo tema attraverso storie ed esperienze di tanti luoghi. L’obiettivo è riflettere su come la migrazione declina il concetto di abitare per comprendere oggi il significato di integrazione delle persone straniere e stimolare una cittadinanza consapevole delle vulnerabilità sociali, ma anche del fatto che queste possono trovare una risposta attraverso azioni non più individuali (es. la ricerca di una casa per sé e la propria famiglia) ma collettive e comunitarie.
 
Il tema sarà quindi declinato in modi diversi:
- lasciare la propria casa per trovarne un’altra in un altro Paese, con il rischio di non integrarsi (nel film “Minari”)
- creare una nuova casa e nuove radici in un Paese diverso che tuttavia non riconosce questa presenza, ad esempio perché pone controlli (nel filme “Europa”)
- pensare alla casa non come luogo in divenire, capace di assumere forme e tempi differenti, di riadattasi al proprio progetto di vita (nel film “Eyimofe”)
 
L’ultimo appuntamento sarà lunedì 28 marzo alle ore ore 21 con il film “EYIMOFE” (che nella lingua yoruba significa “ciò che voglio"). La pellicola racconta di Mofe e Rosa che vivono a Lagos, in Nigeria. Lui lavora in fabbrica, lei fa la parrucchiera. Entrambi progettano di emigrare all’estero per trovare una vita migliore. Il destino ostacola però i loro piani, e quando la realizzazione del loro sogno sfuma si vedranno costretti a riconsiderare anche la possibilità di costruire nel loro stesso mondo il futuro che desiderano. 

c.s.

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