FRASSINO - Una stimolazione multisensoriale per ragazzi disabili con la nuova Sala Snoezelen a Frassino

L’iniziativa rientra nel Progetto “Varaita Insieme” e coinvolge gli ospiti de “La Gocciolina”. Ogni giovedì cinque ragazzi potranno sperimentare la terapia

16/02/2024 09:35

Si chiama “Snoezelen in quota” ed è la prima attività che utilizza l’innovativa Sala Snoezelen allestita nei nuovissimi spazi recuperati presso la sede dell’Unione Montana Valle Varaita a Frassino grazie ai fondi del PNRR all’interno del progetto “Varaita Insieme”. La prima tranche dell’iniziativa portata avanti dalle cooperative “Il Ramo” e “Insieme a voi”, ha preso il via la scorsa settimana - 8 febbraio 2024, ndr - e terminerà a fine giugno con la prospettiva di proseguire durante l’estate. Ogni giovedì cinque ragazzi disabili residenti in valle Varaita ospiti del centro diurno “La Gocciolina”, avranno modo di fare altrettante sedute individuali con un’educatrice professionale, sperimentando i benefici della terapia Snoezelen, che attraverso la stimolazione multisensoriale cerca di dare dei momenti di benessere.
 
“L’approccio Snoezelen parte dall’idea di personalizzare al massimo l’esperienza - spiegano gli educatori delle due cooperative “Il Ramo” e “Insieme a voi” che collaborano su questa attività -, in maniera che la stanza multisensoriale diventi un luogo dove la persona sta bene e dove riesca a percepire attraverso sensazioni sensoriali a vivere un momento di intenso benessere. In questa prima fase le sedute saranno in rapporto uno a uno, anche tenuto conto del grado di disabilità dei ragazzi, ma l’idea è quella di proseguire proponendo attività simili anche per gruppi”.
 
La sala multisensoriale realizzata a Frassino prevede diversi livelli esperienziali basati sulla stimolazione dei cinque sensi, con l’idea di creare un luogo che generi benefici e opportunità. La Sala Snoezelen, infatti, è prima di tutto un luogo dove divertirsi ed emozionarsi, senza che emergano ansie e paure. Lo Snoezelen è una forma di terapia basata sulla metodologia messa a punto da fine anni Settanta a metà degli anni Ottanta da due terapisti olandesi, Jan Hulsegge e Ad Verheul. L’approccio Snoezelen prevede la realizzazione di ambienti dedicati a creare focus di attenzione e suggestioni attraenti al fine di promuovere la cosiddetta “partner perceived communication” tra persone con disabilità intellettive ed operatori, in particolare nasce si rivolge a persone con autismo e varie disabilità dello sviluppo, demenza o lesioni cerebrali, ma ora questo approccio educativo basato sulla multisensorialità è stato allargato a qualsiasi utenza.

c.s.

Notizie interessanti:

Vedi altro