L'avventura in Oasi Giovani di Julius e Bruno è terminata. Con l'arrivo del mese di settembre i due giovani volontari del Corpo Europeo di Solidarietà (“European Solidarity Corps”) hanno concluso il loro “erasmus” nel Vecchio Continente. Per un anno i due ragazzi si sono occupati in particolar modo del Centro educativo post-scolastico, dando il loro contributo ogni pomeriggio, dall'aiuto nei compiti all'assistenza nel gioco e nel pranzo. Julius Czeranowsky, originario di Amburgo, è subito ripartito alla volta della Germania: lunedì ha iniziato a frequentare l'università a Wismar, una facoltà a metà tra psicologia ed economia. "Per me era la prima esperienza di questo tipo, ma quest'anno mi è piaciuto molto – ha raccontato nel corso di una piccola festa di saluto che gli è stata organizzata al Centro educativo –. Non sapevo la lingua, ma è stato un ostacolo superato con i corsi di italiano che ho seguito. Ho scelto di fare questa esperienza proprio perché volevo imparare l'italiano, oltre al fatto che si trattava di un paese piccolo e di un “lavoro” che mi piaceva". "Dopo l'università – aggiunge Julius – mi piacerebbe continuare in qualche modo a lavorare a contatto con giovani e con persone". Bilancio positivo anche per Bruno Hoarau, originario di La Réunion, che a fine mese partirà per l'Irlanda. "Questo è stato un anno davvero speciale – afferma –. Ho imparato tantissimo e sono cresciuto molto. Ho avuto la possibilità di conoscere una nuova cultura e di parlare una lingua che non avrei mai pensato di riuscire a imparare: porterò con me un bagaglio enorme. Una delle esperienze più belle di questo programma di volontariato è stata sicuramente lavorare con i bambini. Sono stati accoglienti e gentili fin dal primo giorno. L'educatore Marco Caglieri, poi, è stato una delle persone più straordinarie che abbia conosciuto qui, ma in generale tutti sono stati fantastici". "La prossima tappa – prosegue Bruno – sarà l’Irlanda, dove cercherò di stabilirmi e di scoprire un'altra cultura, un'altra lingua e un'altra storia. Sono davvero grato per questa esperienza e la consiglio a tutti: è qualcosa che andrebbe fatto almeno una volta nella vita".