CUNEO - Dimessa dal "Santa Croce" con un dito a rischio necrosi, la replica dell'ospedale

La risposta del dottor Giuseppe Lauria, direttore del Dipartimento di Emergenza e delle Aree critiche: "L'attività di Triage è compito infermieristico, non formula diagnosi"

Il dottor Giuseppe Lauria

Redazione 14/11/2025 15:06

Riceviamo e pubblichiamo la replica del dottor Giuseppe Lauria, direttore del Dipartimento di Emergenza e delle Aree critiche del "Santa Croce", alla segnalazione di una lettrice pubblicata ieri, giovedì 13 novembre. Gent.ma sig.ra Milena Ghibaudo, ho letto la segnalazione inviata a mezzo stampa nella giornata di ieri, relativa al suo accesso al Pronto Soccorso di Cuneo, di cui sono responsabile. Premetto che le segnalazioni costituiscono per noi uno stimolo per il miglioramento continuo del servizio. Per fornire a Lei e ai cittadini, da Lei informati, una risposta corretta, giova ricapitolare, sempre nel profondo rispetto della riservatezza, i fatti così come risultano dalle sue dichiarazioni e dagli atti. Lei ha avuto accesso al Pronto Soccorso il giorno 30/10/2025 alle ore 14.31 valutata dagli infermieri di Triage, che applicando le indicazioni dei protocolli di struttura, basati sulle evidenze scientifiche disponibili, hanno assegnato un codice di priorità bianco. La scelta appare condivisibile, coerente con le linee guida disponibili, stante la lunga durata del problema, come risulta da quanto ha dichiarato.   Come previsto dalla legge italiana, e, sulla base delle evidenze scientifiche internazionali disponibili, l’attività di Triage è un compito infermieristico, e assegna una priorità e un’area di trattamento, non formula alcuna diagnosi, compito che sarà assolto dal medico quando valuterà il paziente.   Purtroppo la sua insidacabile decisione di abbandonare il Pronto Soccorso, dopo 120 minuti di attesa, prima di essere visitata, ha impedito di proseguire correttamente il percorso diagnostico programmato. Quindi non abbiamo avuto alcuna possibilità di formulare una diagnosi e indicare un trattamento o un percorso appropriato. Quanto sopra in relazione ai fatti contestati. Vorrei tuttavia esprimere alcune considerazioni relative al contenuto della seconda parte della lettera inviata e pubblicata dai giornali. Come ho illustrato e come siamo in grado di dimostrare, gli infermieri che svolgono l’attività di Triage presso il nostro servizio, seguono un percorso formativo e certificativo documentato e aderente a quanto previsto dalla normativa, e assicurano sempre la presa in carico dei pazienti ad essi affidati, adeguando gli interventi alle condizioni cliniche oggettive riscontrate al momento della valutazione, come dimostrato dalla quotidiana attività del servizio, che ricordo, accoglie circa 65 mila pazienti all’anno. Ritengo irrispettoso per l’impegno profuso dai professionisti e lesivo della reputazione degli stessi e del servizio che ho la responsabilità di dirigere, leggere giudizi di merito (scarsa competenza, superficialità) emessi senza avere contezza della complessità delle attività in essere e alcuna competenza professionale dichiarata. Concludo rassicurandola che la segnalazione è stata presa in carico con la dovuta attenzione, e sarà mia cura provvedere a tenerne in dovuto conto. Distinti saluti. Dott. Giuseppe Lauria Direttore del Dipartimento di Emergenza e delle Aree critiche dell'ospedale "Santa Croce e Carle"

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