CUNEO - ‘Il Cuneo tornerà a giocare al Paschiero ad aprile’

L’assessore Clerico indica una data per il recupero del campo e chiude alle ‘alternative’: ‘Nessun’altra società ha manifestato interesse per l'impianto di corso Monviso’

Andrea Cascioli 17/02/2020 20:48

 
Sembra trascorso un secolo dalla surreale serata del 9 gennaio 2019, quando l’aula del Consiglio comunale di Cuneo ospitò la presentazione dell’avvenieristico ‘nuovo stadio’ dell’ingegner Marco Santarelli. Si parlava allora di controlli della retina, turbine idroelettriche sul fiume Stura, auditorium e capienze da 20mila posti, salvo scoprire a pochi giorni di distanza (grazie al lavoro della nostra redazione) che il rendering della Res on Network era scopiazzato da un impianto rumeno e che - oltre alle possibilità dei proponenti - avrebbe sfidato perfino le leggi della termodinamica.
 
A poco più di un anno di distanza, l’assemblea cittadina si confronta con un quadro che non potrebbe essere più sconfortante: una società con 114 anni di storia fallita e ricostituita in Terza Categoria e uno stadio dove non si disputa una partita casalinga ormai dallo scorso 3 novembre, data della gara col Bernezzo. Il perché lo ha spiegato l’assessore allo Sport Cristina Clerico, rispondendo a un’interpellanza del consigliere di minoranza Massimo Garnero: “Non ci sono problemi di agibilità, c’è un problema di carattere impiantistico che è emerso dopo le verifiche”.
 
Si tratta nello specifico di tre interventi manutentivi ancora da realizzare, dopo che nello scorso autunno è stato rinnovato il fondo erboso: luci di emergenza, gruppi di continuità e impianto audio andranno potenziati con una variazione di bilancio per complessivi 15mila euro che la giunta si appresta a chiedere ai consiglieri di approvare nella seduta in corso. Non si tratta, ha aggiunto l’assessore, di una questione che precluda in assoluto l’accesso, ma di manutenzioni che rendano l’impianto fruibile in piena sicurezza.
 
Entro aprile, assicura Clerico, lo stadio 'Fratelli Paschiero' sarà di nuovo la casa dei biancorossi. I lavori erano stati programmati tenendo conto della sospensione dei campionati che di regola interessa la Terza Categoria (in questo, si può dire, l’inverno anomalo in corso ha senz’altro intralciato i piani) e “in accordo con l’unica società che ha manifestato interesse ad utilizzarlo, il Cuneo Football Club”.
 
Quest’ultimo riferimento apre a un secondo tema di discussione emerso in seguito all’interpellanza, quello cioè dell’assegnazione dell’impianto. A sollevarlo è Beppe Lauria, il quale osserva che “lo stadio Paschiero è lo stadio di Cuneo, non della società che ne porta il nome”. Ci sono realtà cittadine, ha sottolineato ancora lo storico esponente della destra, “che si sono spese da anni con un lavoro immenso sul territorio, dispiace che la prima squadra abbia avuto l’epilogo che abbiamo visto ma mentre la precedente militanza nelle categorie superiori giustificava l’assegnazione oggi quel presupposto non c’è più”. Mettiamo a posto lo stadio e riscriviamo le regole con cui assegnarlo in mancanza di una società che militi in categorie superiori, suggerisce Lauria. Dai banchi opposti, quelli dell’opposizione di sinistra, pare accarezzare la stessa idea anche Nello Fierro di Cuneo per i Beni Comuni: “Serve uno studio definitivo per riqualificare il Paschiero e permettere a tutte le società sportive della città e a chi rileverà il titolo dopo il fallimento di utilizzarlo. Le ‘cittadelle dello sport’ sono soluzioni che non hanno più ragione di essere”.
 
Ma è davvero una questione aperta? La giunta Borgna non sembra pensarlo. Nessuna società all’infuori del neonato Cuneo Football Club ha manifestato interesse per l’utilizzo del campo di corso Monviso, sebbene la partita per l’acquisizione del titolo sportivo del Cuneo 1905, in teoria, sia ancora da scrivere.

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