Il degrado non è alle spalle, ma corso Giolitti non è più l’epicentro di quel “quadrilatero della paura” di cui si parlava fino a un paio di anni fa. Merito, soprattutto, di una lotta allo spaccio e alla microcriminalità che ha dato i suoi frutti: le operazioni “Crack Express” della polizia e “Inside the City” dei carabinieri, solo per citare le ultime in ordine di tempo, oltre all’istituzione della stazione mobile dell’Arma e del posto di polizia locale.
La società civile ha fatto la sua parte, non solo con la protesta. Sono tante le iniziative del comitato di quartiere Cuneo Centro, di cui Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni) ha offerto un riepilogo nell’ultimo Consiglio comunale: “Mirabilia in via Silvio Pellico, il Conservatorio nei negozi sfitti, le assemblee di quartiere numerose, lo sportello del cittadino, il mercato del Giobia. L’attuale presidente del comitato tiene addirittura un corso di storia dell’economia”. E l’amministrazione? “Gli interventi del Comune sono molti e articolati, ma a volte lontani dalle sedi critiche” osserva l’esponente della minoranza di sinistra, ribadendo “l’importanza degli interventi sulla strada”: “Ci sono stati miglioramenti, ma esprimiamo preoccupazione che la situazione possa di nuovo deteriorarsi” è la sintesi.
“Abbiamo sempre detto che l’azione deve essere parallela, un’azione sociale e una di ordine e sicurezza” è l’opinione di Giancarlo Boselli (Indipendenti), molto critico - da sempre - verso gli esiti conseguiti dalla prima: “L’azione sociale tentata con la Boa a nostro avviso è stata totalmente inefficace, soprattutto per le dimensioni di spesa rispetto al risultato assolutamente nullo. Un progetto specifico sulle tossicodipendenze ha un senso e aveva già un senso: non dovevate spendere quelle vagonate di soldi ma rivolgervi a operatori specifici”.
Se il quadro è migliorato “oggettivamente” nell’ultimo anno e mezzo, aggiunge, è “perché è cresciuta moltissimo l’azione delle forze di polizia”. “Bisogna arrivare ad azioni comuni con pattuglie miste” dice ancora il capogruppo civico, preso in castagna dall’assessore alla Polizia Locale Cristina Clerico: “Tengo a sottolineare come i servizi congiunti con le altre forze dell’ordine siano in campo da tempo e vengano sviluppati ogni qualvolta il tavolo ordine e sicurezza ne vede la necessità”.
“Se vogliamo dare una svolta - insiste Boselli, spostando il focus sull’urbanistica -
bisogna intervenire dal punto di vista strutturale. Con la rigenerazione della stazione, dei bagni pubblici, del teatro ex Gil e al recupero del patrimonio privato: la vicenda del Policlinico dovrà essere in qualche modo risolta”.
Di questo si tornerà a parlare, infatti, nel Consiglio comunale di lunedì, con un’interpellanza dell’altro esponente degli Indipendenti
Paolo Armellini.
“Anche la questione dei negozi vuoti non si risolve con esposizioni provvisorie di prodotti locali” conclude il consigliere, “pizzicando” il collega centrista
Vincenzo Pellegrino che aveva avanzato questa suggestione. La questione dei locali sfitti è una nota dolente in tutta la città - di recente se n’è parlato anche in un convegno -, ma nella “nuova” corso Giolitti pesa perfino più che altrove.
Christian Di Nicuolo, architetto e membro del comitato di quartiere, ne ha parlato in una
riflessione molto letta sulla nostra testata:
“La verità - scrive -
è che per troppo tempo il tema è stato ignorato, quando invece sarebbe bastato poco: incentivi mirati, affitti calmierati, un po’ di visione”.
La sindaca Patrizia Manassero preferisce parlare di quello che si è già fatto. Per esempio l’installazione del nuovo parco giochi in corso Dante, o l’incontro con i residenti sul recupero dell’ex casa del fascio femminile tra via Cavallotti e via Bruni, ribattezzata Casa Extra: un nuovo inizio per 12 ragazze disabili verso l’autonomia.