CUNEO - In Regione è scontro sulla sanità, Cirio e Riboldi: "La sinistra non sa contare"

La replica del presidente e dell'assessore dopo i dati sul personale sanitario diffusi ieri dal Partito Democratico

08/05/2025 08:11

Riceviamo e pubblichiamo.
 
Adesso capiamo perché la sinistra ci ha lasciato tanti debiti: evidentemente non sanno contare e i numeri diffusi oggi (ieri, ndr) lo dimostrano ancora una volta. Come è noto, questa amministrazione si è dotata di uno strumento scientifico di analisi dei dati: l’Osservatorio del personale sanitario nato nel giugno 2023, composto da Regione, sindacati, sia del comparto, sia della dirigenza, aziende sanitarie e ospedaliere, atenei. È un organismo paritetico che si riunisce periodicamente e che certifica, sulla base dei dati scientifici delle piattaforme di monitoraggio, i dati delle assunzioni.
 
Al 31 dicembre 2024, l’Osservatorio ha certificato che nella sanità piemontese lavorano 57.939 persone, ovvero 1.455 in più rispetto a giugno 2023 (quando erano 56.484). Facciamo notare che nel 2018, quando governava il centrosinistra – secondo i dati del Conto annuale Mef e Opessan, ovvero la banca dati regionale – lavoravano nella sanità piemontese 54.381 persone, ovvero 3.558 in meno rispetto a fine 2024.
 
L’aggiornamento trimestrale al 31 marzo – che sarà oggetto della prossima riunione dell’Osservatorio - certifica poi che questo numero è ancora cresciuto.
 
In particolare nella sanità piemontese al 31 marzo lavorano 58.086 persone, 147 in più rispetto a dicembre. In sintesi, rispetto a giugno 2023, nella sanità piemontese lavorano 1602 persone in più. Si tratta di assunzioni al netto del turn over, ovvero persone aggiuntive rispetto a quelle che sono state assunte per coprire i posti di chi è andato in pensione.
 
In particolare, tra quei 1.602 in più, ci sono 304 medici e 798 tra Oss e infermieri. Oltre a un grave difetto aritmetico, il Pd dimostra anche una conoscenza carente degli strumenti giuridici.
 
L'aumento dei medici assunti a contratto determinato che il Pd segnala è infatti la prova che si sono fatte nuove assunzioni, visto che le assunzioni a tempo determinato per i medici, regolate dal Decreto Calabria, sono l’unico strumento previsto dalla normativa per reclutare i medici in formazione specialistica, ovvero l’unico bacino di personale oggi disponibile considerata la strutturale carenza di professionisti in questo ambito.
 
Il passaggio al tempo indeterminato è automatico al momento del conseguimento della specializzazione. In questo contesto, seppur complesso, l’Osservatorio ha lavorato con il condiviso obiettivo di aumentare il personale della sanità piemontese e i numeri confermano che questo lavoro è sulla buona strada: sarebbe pertanto auspicabile che dalle forze politiche arrivassero più contributi concreti e meno polemiche strumentali.
 
Alberto Cirio - Presidente della Regione Piemonte
Federico Riboldi - Assessore regionale alla Sanità

c.s.

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