Fuga dalla sanità pubblica: "Dal 2019 il Piemonte ha perso 970 medici"
I dati presentati dal Partito Democratico in una conferenza stampa dedicata alle assunzioni nelle Asl e negli ospedali: "Emorragia provocata dai passaggi al servizio privato"“Il dato è allarmante, nel 2024 il Piemonte ha perso 198 medici: a fronte delle 909 cessazioni sono state solo 711 le assunzioni di medici con contratti a tempo indeterminato”. Lo denuncia il Partito Democratico nel corso della conferenza stampa dedicata alle assunzioni nelle Asl e negli ospedali nel 2024.
Si legge in un comunicato diffuso dopo la conferenza: "I numeri del 2024 forniti dalle aziende confermano un trend negativo costante da quando la nostra regione è guidata dal centrodestra e dal presidente Cirio: -12 nel 2019, -124 nel 2020, -304 nel 2021, -218 nel 2022, -114 nel 2023 e -198 nel 2024, per un totale di 970 medici in meno in sei anni di governo Cirio, dal 2014 al 2018 con la giunta Chiamparino il saldo era stato di -6 medici e con 228 professionisti assunti a partire dal 2016”.
“Il calo strutturale delle assunzioni di medici a tempo indeterminato nel corso degli ultimi sei anni ci spiega l'esplosione dei gettonisti e degli straordinari inumani richiesti ai sanitari. È ovvio che in un sistema dominato dalla precarietà la qualità delle prestazioni cali, le liste d'attesa aumentino e il personale smetta di investire sul proprio lavoro nel lungo periodo. La conseguenza è la fuga dei medici dal sistema pubblico, il 58% delle cessazioni del 2024 sono dovute a dimissioni volontarie, e l'inizio di un circolo vizioso che si auto-alimenta”, afferma il vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale del Piemonte, Daniele Valle.
Prosegue la nota stampa: “Sembrerebbe migliore la situazione guardando agli infermieri, invece, purtroppo è solo un gioco di specchi. Le 96 assunzioni di infermieri del 2024 sono nulla di fronte allo sprofondo rosso delle cessazioni accumulate tra 2021 e 2023 (-1.156): da quando governa Cirio il saldo è di -647, con il centrosinistra dal 2014 al 2018 nel pieno del piano di rientro il dato fu +334".
“Insomma siamo ben lontani dalle 2 mila assunzioni in più promesse sul 2023, a cui si devono sommare le altre mille promesse nel 2022. I report forniti dalle Asl e dalle Aso certificano che le promesse di Cirio non sono state mantenute e ci chiediamo come in un contesto come questo si possa anche solo immaginare di ridurre le liste di attesa e razionalizzare i servizi”, rilancia il segretario regionale del Partito Democratico, Domenico Rossi. “Il vero e proprio allarme - precisa - è quello delle cause delle cessazioni. Non sono i pensionamenti a provocare l'emorragia: oltre il 50% dei medici (58%) e infermieri (51%) si dimettono, mentre la quota degli Oss è al 35%. Stiamo assistendo ad una fuga dal servizio pubblico verso quello privato che evidentemente offre migliori compensi e condizioni di lavoro”.
Situazione che andrà a peggiorare nei prossimi anni, spiega Rossi ,“perché a fronte di migliaia di pensionamenti non ci sono abbastanza studenti che scelgono la professione infermieristica come evidenzia anche il report dell’Università Bocconi propedeutico alla stesura del nuovo piano socio-sanitario. Per questo motivo occorrono azioni straordinarie a partire da un patto con le Università per comprendere cosa serve per renderle davvero attrattive e aprire lo sguardo verso l’estero ma non in modo episodico, bensì con progetti strutturati che rendano appetibili i nostri percorsi formativi sia per le professioni infermieristiche sia per quelle specialità mediche che, al momento, registrano forti cali di iscrizioni”.
L’analisi degli accessi agli atti rilevano rilevano, inoltre, situazioni di sofferenza in alcune Asl e Aso. Al Maggiore di Novara nel 2024 vengono a mancare 40 medici, 26 infermieri all’Asl di Alessandria e 50 OSS all’Asl città di Torino mentre l’AOU Città della salute perde 21 tecnici. Nel caso di Alessandria e Asl città di Torino, almeno, arriva una sorta di compensazione: +91 OSS per i primi e +126 infermieri per i secondi.
“Questi dati non sono avulsi dalla discussione che stiamo facendo sul piano socio-sanitario, ma dimostrano come ben sappiamo tutti che il tema del personale è prioritario, e deve essere correlato al tema risorse proprio per rendere credibile la programmazione che altrimenti nascerebbe già coi piedi d’argilla. Ma anche se il tema è centrale, l’approccio della giunta alla costruzione del piano non offre alcuna garanzia di risposta. Anzi. Di fronte a questi dati occorre riconoscere l’emergenza e avviare un piano di assunzioni, mentre l’assessore e il Presidente tendono a negare, minimizzare o persino a ‘rimuovere’ il problema della funzionalità del sistema”, conclude la capogruppo del PD in consiglio Regionale, Gianna Pentenero, annunciando che “il gruppo del Partito Democratico sta preparando un atto di indirizzo per impegnare la giunta sulla valorizzazione delle professionalità, l’attivazione di incentivi e politiche aziendali che aumentino il benessere di lavoratrici e lavoratori”.
Redazione

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