ROCCAVIONE - Roccavione, ancora “forchettate” tra Anpi e Comune dopo la “pastasciutta antifascista”

“Ci rammarica che parlare di antifascismo dia adito ad atti dissociativi” osserva l’associazione. Replica il sindaco: “Avevano già deciso di spostare la cena”

Redazione 26/07/2025 15:35

La passeggiata storica a Roccavione c’è stata, malgrado la pioggia, la cena anche. A Roccasparvera, con la “pastasciutta antifascista” della Pro Loco finita al centro di una querelle con il Comune per il mancato patrocinio della manifestazione. All’indomani dell’evento, l’Anpi di Borgo e Valli torna sulla polemica dei giorni scorsi: “Ci rammarica che in un paese dove il fascismo sia stato oggettivamente un ventennio di crimini, assenza di libertà e successivamente con sovversione e attentati si sia macchiato di buona parte delle pagine più buie della nostra storia repubblicana, oggi parlare di antifascismo, sia anche legato ad una pastasciutta, dia adito a atti dissociativi e prese di posizione pubbliche. Fatto più grave che ciò avvenga da parte di un’amministrazione pubblica”. Al sindaco di Roccavione e alla sua giunta, tacciati di aver portato avanti “un discorso vago di tutela di posizioni generali, di sicurezza e quant’altro”, si imputa di non rendere “merito e conto a quelli stessi principi democratici sanciti nella Costituzione e figli della Resistenza che hanno permesso che potessero essere eletti”: “Di conseguenza pare che oggi, sia sdoganato che un'amministrazione possa dichiararsi implicitamente antidemocratica e noi come Anpi non possiamo rimanere in silenzio e lasciar correre queste mistificazioni, senza darne una giusta chiave di lettura”. “Il Comune non ha mai vietato la manifestazione, né ha mai negato l’utilizzo del suolo pubblico” replica a stretto giro l’amministrazione cittadina: “Abbiamo semplicemente scelto di non concedere il patrocinio comunale, come da nostra prassi per tutte le iniziative che assumono, per stessa ammissione degli organizzatori e per natura del programma, un carattere politico. Il nostro regolamento è chiaro: il patrocinio è riservato ad attività civiche e culturali. Ciò non ha impedito né avrebbe mai impedito lo svolgimento dell’evento. Parlare di un Comune che ‘saboterebbe’ o ostacolerebbe manifestazioni è fuorviante e alimenta una narrazione che non corrisponde ai fatti. Riteniamo inoltre scorretto che la Pro Loco, invece di assumersi la responsabilità delle proprie scelte organizzative, preferisca insinuare che l’amministrazione o l’intera comunità di Roccavione abbiano ostacolato l’evento”. In merito allo spostamento di parte dell’iniziativa, si rileva che “la Pro Loco, in data 18 luglio, con mail inviata al protocollo del Comune aveva già deciso di spostare la cena a Roccasparvera. Averlo comunicato il mattino dell’evento sui social tramite comunicato ed il pomeriggio precedente tramite whastapp denota la volontà di far passare l’intero paese di Roccavione, non solo l’amministrazione comunale, come ‘sabotatore’ dell’ultimo minuto. Il direttivo della Pro Loco invece, prima di promuovere iniziative che esulano dai suoi fini statutari, dovrebbe interrogarsi e garantire di avere l’appoggio e il mandato dei propri soci”. “Come sindaco, - aggiunge Paolo Giraudo - garantisco che chiunque voglia organizzare eventi sul nostro territorio nel rispetto delle regole non troverà mai veti da parte nostra. Ma, allo stesso tempo, non ci sentiremo mai obbligati a patrocinare manifestazioni che siano considerate anche dagli organi di sicurezza come ‘politicamente esposte’. Ribadisco che l’antifascismo, sancito nella nostra Costituzione, nella quale naturalmente ci riconosciamo, è un valore assoluto e non negoziabile. Proprio per questo è grave che venga usato come strumento di scontro politico, svuotandolo del suo significato più profondo”. Nessuna recriminazione, invece, dalla Pro Loco che si limite con una breve nota a ringraziare i partecipanti: “Se questo è divisivo e abbiamo dato fastidio a qualcuno, chiediamo scusa, ma siamo orgogliosi dell’ottima riuscita della giornata”.

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