BOVES - Caso Nada Cella, l’affondo della difesa: “Cecere pagata per scappare a Cuneo? Illogico”

I legali dell’ex maestra, trasferitasi nella Granda dopo il delitto di Chiavari, negano ogni responsabilità della donna nella morte della segretaria chiavarese

Redazione 18/12/2025 18:30

Il processo a carico di Annalucia Cecere, l’ex maestra che secondo l’accusa avrebbe ucciso la segretaria Nada Cella a Chiavari il 6 maggio 1996, “è illogico” dove si “vogliono fare passare semplici sospetti per indizi gravi, precisi e concordanti”. È quanto ha spiegato l’avvocato Giovanni Roffo, che con la collega Gabriella Martini assiste la principale imputata, trasferitasi nel Cuneese solo pochi mesi dopo il delitto. “Dove c’erano palesi contraddizioni - ha detto il difensore - si sono costruiti dubbi poi trasformati in circostanze neutre”. La difesa ha provato a smontare punto per punto gli elementi che avevano portato la pm Gabriella Dotto a chiedere l’ergastolo per Cecere. E così, per i legali della donna, Cecere non era sul luogo del delitto, non aveva una relazione con Marco Soracco (datore di lavoro di Nada, per cui la Procura ha chiesto la condanna a 4 anni per favoreggiamento), non frequentava la scuola di ballo, i bottoni trovati da lei erano diversi da quello trovato sotto il corpo di Nada. Per finire con la telefonata della signorina anonima, definita dall'avvocato Roffo “una piece teatrale costruita ad arte”, e testimoni “inattendibili”. È illogica anche la ricostruzione della procura del comportamento di Soracco e di sua madre, sostiene Rolfo: “Non solo nascondono le tracce, non solo tacciono ma la foraggiano pure. Viene pagata perché non riveli di essere l’assassina. Di solito è l’assassino che compra il silenzio dei testimoni. E dove la fanno scappare? A Cuneo, dove i chiavaresi andavano a fare il militare”. E poi, ancora la scelta di non comparire in aula “è stata una scelta di noi difensori. Cecere ha già spiegato tutto quando è stata sentita, più volte, nel corso delle indagini”. Per la difesa, dunque, con questi elementi non si può chiedere l’ergastolo ma una “assoluzione per non avere commesso il fatto o, in subordine, la caduta delle aggravanti e prescrizione del fatto”. La sentenza è prevista per il 15 gennaio. Qui la cronaca della requisitoria del pubblico ministero e l’analisi delle prove presentate dall’accusa:
Atto d’accusa contro Annalucia Cecere: “Su Nada tutta la rabbia e la frustrazione di una vita”
Caso Nada Cella, l’affondo finale: “Solo Soracco e Cecere sulla scena del delitto”