CUNEO - Dal caso Cospito alla sentenza Roggero, il 2023 della cronaca

L’ultimo anno ha visto anche l’avvio dei processi per il viadotto di Fossano e la “guerra dell’acqua”. Sviluppi decisivi nei cold case di Emanuele Scieri e Nada Cella

Andrea Cascioli 01/01/2024 19:05

Anche il 2023 si è chiuso con importanti novità dalle aule giudiziarie. La provincia Granda è stata in qualche modo al centro dei riflettori nazionali in due occasioni.
 
Prima durante lo sciopero della fame dell’anarchico Alfredo Cospito, l’attentatore che nel 2006 fece esplodere due ordigni di fronte alla caserma “Dalla Chiesa” di Fossano: per sei mesi la sua protesta, interrotta dopo un pronunciamento della Corte costituzionale, ha riacceso il dibattito sul 41 bis e il cosiddetto “carcere duro”. A fine anno ad infuocare le polemiche è stata invece la sentenza sulla sparatoria alla gioielleria di Grinzane Cavour, dove il titolare Mario Roggero uccise due rapinatori e ne ferì un terzo: a far discutere non è stato tanto il verdetto di condanna, ma l’entità della stessa, ancor più dura di quanto suggerisse la Procura. La pena di 17 anni inflitta dalla Corte d’Assise di Asti ha indotto la politica e la società civile a interrogarsi di nuovo sui limiti della legittima difesa.
 
Ma quello appena chiuso è stato un anno da ricordare anche per gli sviluppi decisivi riguardo a due “cold case” ormai ultraventennali. Il caso di Emanuele Scieri, il parà vittima di nonnismo nel 1999, ha visto la condanna per omicidio di due ex caporali della caserma “Gamerra” di Pisa: Alessandro Panella e Luigi Zabara sono stati riconosciuti colpevoli per la morte del 26enne, a lungo ritenuta un suicidio. A Genova intanto la Procura ha chiuso le indagini sull’omicidio di Nada Cella, la segretaria di Chiavari massacrata nello studio in cui lavorava nel 1996: per Annalucia Cecere, trasferitasi nel Cuneese poche settimane dopo il delitto, c’è una richiesta di rinvio a giudizio su cui dovrà esprimersi il gup.
 
Nell’anno nuovo si attendono gli sviluppi di altre inchieste che hanno scosso in ambiti diversi, dallo sport alla politica, la cronaca della nostra provincia. Per la bancarotta del Cuneo Calcio il pubblico ministero ha chiesto il rinvio a giudizio degli ex patron Marco Rosso e Roberto Lamanna, insieme agli ex dirigenti Oscar Becchio e Simone Baldassarre Sivieri: l’udienza preliminare si terrà ad aprile. A marzo invece è prevista l’apertura del processo a carico dell’ex presidente di Mondo Acqua Gino Ghiazza, accusato insieme a quattro coimputati di aver truccato appalti dell’azienda dei servizi idrici di Mondovì, e di quello che portato a giudizio i dodici indagati nell’ambito dell’operazione “Feudo 2”: alla sbarra gli ex sindaci di Montaldo Roero, Santo Stefano Roero e Vezza d’Alba.
 
APRILE
 
Condannato lo stupratore del Parco Fluviale di Cuneo
È stato uno dei crimini più sconvolgenti degli ultimi anni nel capoluogo: per lo stupro del Parco Fluviale, avvenuto nel settembre 2022 ai danni di una pensionata, il 40enne rumeno Dorin Traian Plesa era stato condannato a dodici anni e quattro mesi in primo grado. Una pena esemplare, quella comminata dal giudice Alberto Boetti, che in appello il tribunale ha ridotto a sette anni: Plesa, in Italia da anni, era stato definito dal gup un “abituale” della violenza.
 
MAGGIO
 
Giulio Golia assolto a Cuneo: non è reato dare a qualcuno del “furbetto”
Nessuna diffamazione da parte della “iena” di Italia 1: Giulio Golia era imputato a Cuneo dopo la denuncia di un tecnico ortopedico di Savigliano, accusato dalle “Iene” di aver brevettato una protesi “scippando” un altro inventore. “È la prima volta in venticinque anni che mi trovo sotto accusa, si potrebbe dire ‘dall’altra parte della barricata’” aveva detto nel corso del suo esame il popolare inviato. La Procura aveva ritenuto diffamatorio l’epiteto “furbetto” indirizzato all’autore della querela.
 
GIUGNO
 
Parte l’istruttoria per il crollo del viadotto di Fossano
Ci sono voluti più di sei anni per portare alla sbarra i dodici imputati di disastro colposo per il crollo del viadotto “La Reale”, avvenuto nel 2017 sulla tangenziale di Fossano. Sei funzionari Anas e sei tecnici e operai delle aziende appaltatrici sono accusati nel processo che vede come parti civili la stessa Anas e la Provincia di Cuneo. Quest’ultima ha calcolato di aver speso già 400mila euro per rifare il manto stradale delle arterie più trafficate, gravate dal transito di circa 500 tir al giorno che prima percorrevano la Statale 231.
 
Ventitre anni a Cospito per le bombe a Fossano: “Non c’è prova del nostro coinvolgimento”
Si è chiusa con il pronunciamento dei giudici della Corte d’Assise d’Appello la vicenda giudiziaria di Alfredo Cospito e Anna Beniamino, ispiratori di quella Federazione Anarchica Informale che nei primi anni Duemila si rese responsabile di vari attentati dinamitardi, tra cui quello alla Scuola Allievi Carabinieri di Fossano. Per Cospito, protagonista di un lungo sciopero della fame, la Procura aveva chiesto l’ergastolo: il tribunale, nel secondo processo di appello, gli ha comminato 23 anni. Per la compagna e coimputata la pena è di 17 anni e 9 mesi.
 
LUGLIO
 
Ergastolo a due braidesi per l’omicidio di Avenir Hysaj
Nicholas Luppino e Daniele Savoia sono stati condannati al massimo della pena dalla Corte d’Assise di Asti per il delitto del muratore albanese 34enne Avenir Hysaj. Il suo cadavere fu ritrovato in un’area boschiva isolata alle Rocche di Pocapaglia, un mese dopo l’esecuzione, con tre colpi di pistola alla testa: mai appurato il movente, forse riconducibile a screzi negli ambienti dello spaccio. A inchiodare Luppino e Savoia è stato il ritrovamento di uno scontrino per l’acquisto di detergenti, nelle immediate vicinanze del luogo in cui fu rinvenuto il corpo.
 
Emanuele Scieri fu ucciso in caserma: condannati due ex caporali della Folgore
Quasi un quarto di secolo per arrivare alla verità: la morte di Emanuele Scieri non fu un suicidio né un incidente, ma un atto di nonnismo. Il parà 26enne, nato a Cuneo da famiglia di origini siracusane, fu ritrovato senza vita ai piedi di una torretta della caserma “Gamerra” di Pisa. Era il 16 agosto 1999. Solo nel 2018, dopo un’iniziale archiviazione, la Procura è arrivata all’arresto di due ex caporali, Alessandro Panella e Luigi Zabara. La Corte d’Assise li ha condannati rispettivamente a 26 e 18 anni.
 
SETTEMBRE
 
Acque agitate: il patron di Sant’Anna è accusato di aver sabotato un concorrente
Alberto Bertone, presidente e ad dell’Acqua Sant’Anna di Vinadio, è imputato insieme al direttore commerciale Luca Cheri come “mandante” della creazione di una finta testata giornalistica online che nel 2018 diffuse notizie false sul conto dell’Acqua Eva. Si parlava di un’imminente acquisizione dell’azienda di Paesana da parte della Lidl: una voce che secondo la parte civile avrebbe causato danni per circa 13 milioni. In aula Bertone ha ammesso di aver avallato l’operazione, pur senza partecipare alla redazione dell’articolo: “Era solo gossip”.
 
NOVEMBRE
 
Tre anni e dieci mesi alla prof di sostegno che fece sesso con un suo alunno
Potrà scontare la pena ai domiciliari l’insegnante di Savigliano, classe 1981, condannata per abusi sessuali e atti persecutori su un suo allievo, all’epoca dei fatti 14enne. La denuncia era partita dalla madre del giovane, dopo la scoperta di messaggi osé e foto in pose inequivocabili sul cellulare di lui. L’accusata non ha negato di aver avuto rapporti sessuali con l’adolescente, sostenendo però che la loro liason si fosse consumata quando ormai non erano più allievo e docente: una versione a cui i giudici non hanno creduto.
 
DICEMBRE
 
Diciassette anni di carcere per il gioielliere che uccise due banditi a Grinzane Cavour
Per una buona parte dell’opinione pubblica Mario Roggero è un uomo vessato da ripetuti episodi criminali. Per altri, e anche per il procuratore che ne aveva chiesto la condanna, un “giustiziere”. Due anni fa il 69enne lamorrese, titolare di una gioielleria nel centro di Gallo, frazione di Grinzane, aveva inseguito e freddato due rapinatori fuori dal suo negozio, ferendone un terzo: i giudici della Corte d’Assise di Asti lo hanno condannato in primo grado a 17 anni, più dei 14 richiesti dall’accusa.
 
Omicidio Nada Cella, dopo 27 anni c’è una richiesta di rinvio a giudizio
Il delitto di via Marsala a Chiavari è stato uno dei casi irrisolti più celebri degli anni Novanta, spesso paragonato all’omicidio di via Poma. La Procura di Genova sostiene però di aver trovato la persona che il 6 maggio 1996 massacrò la giovane segretaria nell’ufficio in cui lavorava: si tratta di Annalucia Cecere, oggi 55enne, che all’epoca viveva nella cittadina ligure e che avrebbe agito per gelosia nei confronti della vittima. Su di lei, una madre di famiglia residente a Boves, pende ora una richiesta di rinvio a giudizio.

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