In Piemonte la speranza di vita è più alta della media italiana, ma questo dato da solo non basta a descrivere lo stato di salute dei piemontesi. Dietro ai numeri si nasconde un quadro complesso, fatto di abitudini positive, ma anche di fragilità crescenti legate all’età e alle differenze negli stili di vita, che incidono direttamente sul benessere della popolazione. Uno dei temi principali riguarda l’invecchiamento: a livello nazionale nei prossimi dieci anni si stima che gli anziani aumenteranno di un milione e 600 mila unità. E il Piemonte non farà eccezione. Questo scenario avrà ripercussioni sul nostro sistema pubblico, chiamato a sostenere bisogni sanitari e socio-sanitari sempre più complessi. A rendere la situazione più delicata c’è anche il cambiamento delle famiglie che – con nuclei più piccoli e con età media più elevata – è probabile perderanno il ruolo centrale di assistenza che hanno storicamente rivestito nei confronti degli anziani. Ma, al di là dell’invecchiamento della popolazione, come stanno i piemontesi? A questa domanda risponde il Rapporto Osservasalute 2025, pubblicato dall’Osservatorio Nazionale sulla Salute come Bene Comune, che propone un quadro molto dettagliato degli stili di vita e dello stato di salute della popolazione italiana diviso per regione. Tra i vari discorsi affrontati c’è quello delle dipendenze: fumo e alcol. In Piemonte la percentuale di fumatori è inferiore alla media nazionale (18,2% contro 19,3%), mentre è leggermente più alta la quota di ex fumatori (24,9% contro 24,5%). Diverso il discorso per l’alcol: il 69,1% dei piemontesi ha consumato bevande alcoliche nell’anno, con una percentuale giornaliera del 23,1%, tra le più alte d’Italia e di oltre 4 punti percentuali sopra la media nazionale. Anche il consumo fuori pasto è sopra la media, mentre quello occasionale risulta più contenuto. Positivo invece il dato sull’alimentazione. Il 57,2% dei piemontesi consuma verdura almeno una volta al giorno e il 75,3% mangia almeno una porzione di frutta. Il 77,5% delle persone consuma tra due e quattro porzioni quotidiane di frutta o verdura, mentre l’8,1% arriva a più di cinque porzioni al giorno. Sopra la media italiana anche il consumo quotidiano di formaggi, così come quello di carni bianche e bovine, mentre è più contenuto quello di salumi, carni ovine e di maiale. Tra i vari dati presenti nel report Osservasalute c’è anche quello relativo al peso corporeo: il Piemonte si colloca sotto la media nazionale per persone in sovrappeso e in condizioni di obesità. Per quanto riguarda lo sport, però, non tutti i dati sono positivi. Solo il 27,9% degli abitanti nella Granda pratica sport in modo continuativo, leggermente sotto la media italiana. Chi svolge attività fisica saltuaria o moderata, invece, supera la media nazionale. Chi non pratica sport è meno del 30,2% rispetto al 35% italiano. I dati sulla mortalità e la speranza di vita mostrano un ritorno alla normalità dopo la pandemia. Tra gli uomini, nel 2022 si sono registrati meno decessi per Covid-19 rispetto alla media nazionale, ma più morti per malattie del sistema circolatorio, tumori e patologie respiratorie. Complessivamente, la speranza di vita stimata nel 2024 è di 81,4 anni per gli uomini e 85,4 per le donne, in linea con la media italiana. Ma la salute non è solo fisica, nel report viene dato spazio anche alla salute mentale. Tra i vari dati, emerge che negli ultimi anni l’uso di farmaci antidepressivi è cresciuto in tutta Italia. In Piemonte la percentuale di persone che ne fa uso supera la media nazionale, indicando una domanda crescente di cure e sostegno psicologico. Il quadro che emerge, quindi, è articolato. Da un lato ci sono ambiti in cui il Piemonte ottiene risultati migliori rispetto alla media nazionale, ma l’invecchiamento della popolazione, certe abitudini a rischio e l’aumento di richiesta di farmaci antidepressivi rappresenta una sfida importante per il benessere dei piemontesi.