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    CUNEO - Tuesday 30 December 2025, 15:21

    "Il cosiddetto completamento dell’Asti-Cuneo occasione per il ritrovo di smemorati e politicamente deboli"

    L'ex consigliere provinciale Chiarenza e il sindaco di Valdieri Giordana: "Ognuno esalta i propri meriti, ma la realtà raffigura la manifestazione delle incapacità e delle divisioni tra i partiti"
    "Il cosiddetto completamento dell’Asti-Cuneo occasione per il ritrovo di smemorati e politicamente deboli"
    Riceviamo e pubblichiamo.
     
    Egregio direttore,
    ha pienamente ragione il giornalista cuneese Andrea Dalmasso quando ammonisce che non c’è certo da fare festa se finalmente dopo tanti anni si conclude – si fa per dire - la tragicomica avventura dell’infinita autostrada Asti-Cuneo. Nel 1985 le prime indicazioni progettuali, nel 1991 la concessione alla Satap (Società autostradale Torino-Piacenza), nel 1994 l’approvazione del progetto A6 Massimini-Cuneo, nel 2002 la Conferenza dei servizi a Roma che completa l’intero iter autorizzativo dell’autostrada (suddivisa in 12 lotti), nel 2005 l’inaugurazione del primo tratto Massimini-S.Albano Stura (due lotti). Da allora verrà di nuovo il peggio. Nel mese di marzo del 2007, il presidente della Provincia on. Raffaele Costa convoca un Consiglio provinciale aperto: “Sui problemi e le prospettive dell’autostrada Asti-Cuneo”. “Questa Amministrazione  prende atto di come il compimento dell’autostrada incontri ancora oggi numerosi spesso non comprensibili ostacoli”.
     
    Oggi ognuno accampa rivendicazioni ed esalta i propri meriti, ma la realtà ci raffigura la manifestazione delle incapacità, delle indecisioni, delle divisioni tra i partiti, dei campanilismi che investono ogni storia della costruzione di infrastrutture di un certo rilievo nel nostro territorio. Nel bailamme generale dei vanti, due fatti risultano evidenti: il silenzio assordante in merito di FdI e la mancata memoria dei primi imprescindibili artefici della realizzazione dell’autostrada. Per quanto riguarda la federazione di Cuneo di FdI appare il timore di rivendicare l’intensa e costante azione svolta in passata dalla destra politica cuneese a sostegno dell’Asti-Cuneo: dal viceministro alle Infrastrutture Ugo Martinat, al senatore Giuseppe Menardi, all’ex consigliere provinciale Paolo Chiarenza, allo stesso Assessore regionale ai Trasporti di allora William Casoni, che pure approvò la realizzazione dell’opera. Ora non ci sono commenti né da parte della parlamentare, né dai consiglieri regionali, né tantomeno dal circolo “casoniano” di Alba. Timore di parlare della Destra o non conoscenza della vicenda? 
     
    Da ultimo, nella manifestazione di Cherasco, nessuno si è preoccupato di ricordare i protagonisti dell’”autostrada infinita”. Una questione di stile e di doveroso riconoscimento.  Da quelli ancora ben vivi: Giovanni Quaglia (presidente Provincia), Franco Revelli (vicepresidente Provincia, presidente Sitraci), on. Raffaele Costa (presidente Provincia), sen. Natale Carlotto, on. Ettore Paganelli, sen. Tomaso  Zanoletti, on. Teresio Delfino. A quelli scomparsi: Guido Bonino (presidente Provincia), Pier Giorgio Pagano (assessore provinciale), Marco Fagnola (presidente Sitraci), sen. Giacomo Paire, Giuseppe Vassallo (Sezione Lavori Speciali Provincia), Lido Riba (consigliere regionale).
     
    Il cosiddetto completamento dell’Asti-Cuneo è stato occasione, fra l’altro,  per il ritrovo di smemorati e di politicamente deboli. Speriamo bene per il futuro.
     
    Grazie per l’attenzione, distintamente.
     
    Paolo Chiarenza (ex consigliere provinciale)
    Guido Giordana (sindaco di Valdieri) 
    c.s.
    luogo CUNEO
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    Tag:
    Asti-Cuneo
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