In piazza Ferrero l’abbraccio di Alba al dolore di Gaza
Centinaia di manifestanti si uniscono nel “rito” finale della deposizione delle barchette di carta: un omaggio alla Global Sumud Flotilla“Non c’è più spazio in questa prigione a cielo aperto che è la Striscia di Gaza. Il ronzio dei droni continua incessantemente e il tempo viene scandito dal boato delle esplosioni, dal suono dei clacson e dal sibilo di qualche missile”: la lettura delle parole di Martina Marchiò, infermiera torinese a Gaza con Medici senza Frontiere, risuonano nel silenzio di piazza Michele Ferrero, tra le centinaia di manifestanti assiepati.
“Quattrocento metri - racconta nel suo diario - è la distanza a cui è caduta una bomba, 550 è il numero di famiglie passate in due ore nella strada che costeggia la clinica di Medici Senza Frontiere, zero sono i minuti di silenzio intorno a me. Ottocentomila vite si sono mosse in tre giorni in direzione della spiaggia, o della zona centrale della Striscia, alla ricerca di una nuova possibilità”.
“Alba abbraccia Gaza” è lo slogan scelto per la manifestazione, convocata dall’Ufficio della Pace del Comune di Alba e dalla Rete cuneese per la Palestina. Si invoca la pace per la martoriata Gaza e anche per l’Ucraina: “Da questa piazza, dove il presidente Einaudi venne a deporre la medaglia d’oro al valor militare sul gonfalone, dobbiamo trarre la nostra energia” dice il sindaco Alberto Gatto, presente insieme a vari amministratori.
Tra le testimonianze lette quella di un 77enne imbarcato sulla Global Sumud Flotilla, l’attivista palermitano Nino Rocca. Proprio alla spedizione umanitaria è dedicato l’atto finale della manifestazione, con la deposizione di decine di barchette di carta su un grande telo bianco.

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