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    CUNEO - Wednesday 01 April 2020, 16:54

    Sono 1.400 le aziende della Granda che hanno chiesto al Prefetto di riprendere l'attività produttiva

    Tutte si appellano alla deroga per 'essenzialità' della produzione. La preoccupazione dei sindacati, al lavoro per segnalare i casi che non rispondono ai requisiti previsti
    Sono 1.400 le aziende della Granda che hanno chiesto al Prefetto di riprendere l'attività produttiva
    Sono 1.400 le aziende della Granda che hanno chiesto al Prefetto di Cuneo, Giovanni Russo, di riprendere l'attività produttiva appellandosi al principio della deroga al decreto per essenzialità della produzione. Lo ha reso noto la Cgil nel pomeriggio di oggi, mercoledì 1 aprile. Nell'elenco ci sono piccole e grandi imprese dei settori più disparati.
     
    "I numeri sono da capogiro, le richieste di deroghe una valanga - afferma il sindacato del segretario provinciale Davide Masera -. Ci battiamo a fianco dei lavoratori per tutelare la loro salute e per impedire che una presenza concentrata di migliaia di persone in aziende con produzioni non essenziali, favorisca una escalation di contagi, con conseguenze catastrofiche dal punto di vista umano e economico". Poi l'appello: "La classe imprenditoriale deve essere lungimirante : ripartire anzitempo, oggi, rischia di allontanare ulteriormente la fine dell’emergenza sanitaria e di ipotecare il futuro del sistema produttivo".
     
    La Cgil, insieme alla Cisl e Uil provinciali sta vigilando con grande attenzione segnalando tutti i casi che non rispondono ai requisiti previsti, continuando contemporaneamente il controllo sul rispetto del Protocollo in materia di sicurezza firmato da Governo e parti sociali e alla sua corretta applicazione. "Chiederemo un incontro in videoconferenza alla Prefettura per avere chiarimenti, ma la preoccupazione c'è. Sono troppi quelli che fingono di non capire che il virus si combatte riducendo i contatti e le occasioni di contagio", ha concluso Masera.
     
     
     
    s.m.
    luogo CUNEO
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    Tag:
    Cgil - Davide Masera
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