Violenze in carcere ad Alba: l’amministrazione si mostra vicina agli agenti di Polizia
Alberto Gatto e Donatella Croce: “I lavori devono concludersi prima possibile per poter tornare a pieno regime e garantire la sicurezza di tutti”Ieri, giovedì 21 agosto, nella Casa di reclusione G. Montalto si è verificato un grave episodio di violenza. Un detenuto ha aggredito due agenti della Polizia penitenziaria con la gamba di un tavolo, provocando ferite con una prognosi di cinque giorni. Inoltre durante i disordini, con un secondo detenuto, ha danneggiato l’impianto di illuminazione.
Il sindaco Alberto Gatto e l’assessora ai Servizi sociali Donatella Croce: “Siamo davvero rammaricati per quanto accaduto e esprimiamo massima vicinanza agli agenti feriti così come a tutto il corpo della Polizia penitenziaria che ogni giorno opera nel nostro carcere. Ormai è da troppo tempo che la struttura, prima della chiusura per legionella un’eccellenza a livello regionale, non riesce a ripartire a pieno regime e nelle migliori condizioni possibili”.
E proseguono: “A luglio abbiamo incontrato con i Garanti regionale e comunale Mario Antonio Galati, provveditore dell’amministrazione penitenziaria di Piemonte Liguria Valle d’Aosta. Ha confermato che a ottobre 2025 sarà consegnato il padiglione principale e che in quell’occasione verrà fatto un nuovo punto sui lavori. Ci ha anche annunciato che sta lavorando a un ridisegno complessivo del circuito penitenziario di tutto il distretto e che la struttura albese, ristrutturata e ammodernata, potrebbe essere destinata al trattamento avanzato per persone detenute di media sicurezza, con una forte vocazione lavorativa e trattamentale”.
“Come amministrazione – concludono - lavoreremo perché ciò avvenga il prima possibile ed episodi di questo tipo non debbano più ripetersi, garantendo la sicurezza di tutti, agenti e utenti”.
Il Garante comunale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Emilio De Vitto: “Oltre al grande dispiacere per quello che è avvenuto, ci tengo a sottolineare l’urgenza di affrontare a livello nazionale il tema delle Case Lavoro, come quella ospitata oggi nel carcere di Alba. Molti utenti inseriti in questo tipo di progetto soffrono di problematiche psichiatriche importanti che non possono essere gestite all’interno di una Casa di reclusione e attraverso agenti di Polizia penitenziaria”.

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