Ab Amajou incontra il sindaco di Torino: “Se esiste la Flotilla è perché la politica ha perso”
“La tregua? Al momento festeggiamo, ma questo accordo non porterà alla liberazione” dice l’attivista reduce dalla spedizione verso GazaIl sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, ha incontrato a Palazzo Civico il presidente di Action Aid Italia, Abderrahmane Amajou, di recente rientrato dalla missione della Global Sumud Flotilla dopo la detenzione in Israele: originario di Bra, dove la famiglia marocchina è emigrata a inizio anni Novanta, era stato l’unico piemontese e cuneese a prendervi parte. All’incontro con il sindaco anche alcuni consiglieri.
“Abderrahmane mi ha confidato che sapere delle piazze italiane piene di persone che manifestavano per la pace ha dato grande forza a lui e ai suoi compagni di viaggio - ha spiegato il primo cittadino -. Le sue parole ci ricordano quanto il legame con la nostra comunità possa diventare una risorsa di speranza e solidarietà. Torino è una città che non rimane indifferente: è una comunità che si riconosce nei valori di pace, giustizia e dialogo. In un tempo in cui i conflitti e le divisioni sembrano moltiplicarsi, la testimonianza di Abderrahmane ci invita a non restare spettatori, ma costruttori di pace, ogni giorno”.
Abderrahmane Amajou ha commentato l’accordo per una tregua. “Al momento festeggiamo, perché stanno festeggiando i palestinesi, ma sappiamo che questo accordo non porterà assolutamente alla liberazione dei territori occupati illegalmente da decenni - ha detto -. Però è già un passo: si è fermata la guerra, si sono fermate le armi, inizia la diplomazia, che è morta in questi due anni, perché si è dato spazio alle armi”. E sul ruolo della Flotilla ha sottolineato che "se esiste, è perché la politica ha perso”.

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