"Ad Ab e a tutta la Flotilla la nostra più profonda gratitudine"

Riceviamo e pubblichiamo.

Accogliamo con grande sollievo il ritorno in Italia di Abderrahmane Amajou, attivista braidese salpato con la Global Sumid Flotilla e catturato dalle autorità israeliane dopo l’abbordaggio illegittimo di mercoledì notte, avvenuto in acque internazionali e in violazione di ogni norma.

Abderrahmane, presidente di ActionAid Italia, è rientrato lunedì pomeriggio a Malpensa. Era stato trattenuto insieme ad altri quindici cittadini italiani per essersi rifiutato di firmare il foglio di via per l’espulsione immediata, che lo avrebbe costretto ad ammettere una falsità: l’ingresso illegale nello Stato di Israele.

Dopo la cattura, Abderrahmane è stato condotto in un centro di detenzione ad Ashdod e successivamente trasferito, insieme a Yassine Lafram (presidente nazionale Ucoii e Imam di Bologna), in un carcere nel deserto. Sappiamo che tutti i membri dell’equipaggio della Global Sumud Flotilla sono stati ingiustamente accusati di terrorismo dalle autorità israeliane, e sottoposti a un trattamento indegno e brutale durante la prigionia.

Oggi vogliamo esprimere ad Ab e a tutta la Flotilla la nostra più profonda gratitudine. Avete rimesso al centro del discorso il genocidio in atto a Gaza. Avete colmato il vuoto di umanità delle istituzioni, obbligandole a esporsi e rivelare la loro ipocrisia. Il vostro viaggio è stato speranza nella tragedia e coraggio nell’inerzia.

Come società civile, il nostro compito ora è non distogliere lo sguardo: continuare a mantenere alta l’attenzione su un massacro che prosegue indisturbato. E restare vigili di fronte alla complicità del nostro governo, pronto a condannare come “irresponsabile” chi si impegna in una missione umanitaria e pacifica, ma silente davanti ai crimini di Netanyahu.

Ab, grazie e bentornato. Ti abbiamo abbracciato col pensiero nelle piazze gremite di questi giorni, e oggi siamo felici di poterlo fare davvero.

Cuneo Possibile

CUNEO