“Comuni montani, con la nuova legge rischio di esclusioni ingiuste"
"Preoccupazione forte" dai consiglieri regionali Pd: "Chiederemo chiarimenti, i nuovi parametri sono troppo rigidi, non tengono conto della complessità dei territori"Riceviamo e pubblichiamo.
"Un’impostazione che desta forte preoccupazione: secondo indiscrezioni, dalle prime simulazioni della struttura tecnica regionale, i Comuni montani piemontesi passerebbero da 486 a 420. Vorremmo sapere se è vero e di quali Comuni si tratta, perché la preoccupazione è forte. Nel prossimo Consiglio regionale chiederemo chiarimenti.
Le Regioni e le associazioni di Comuni, d’altronde, hanno già segnalato come i nuovi parametri, troppo rigidi e puramente orografici, non tengano conto della complessità socio-economica dei territori. È necessario che nel decreto attuativo vengano inseriti anche indicatori di fragilità territoriale, per evitare esclusioni ingiuste e garantire continuità nei finanziamenti e nelle politiche di sviluppo.
La Giunta regionale chiarisca quale posizione intende assumere nella Conferenza delle Regioni e quali azioni metterà in campo per tutelare i Comuni piemontesi a rischio esclusione. Occorre, inoltre, capire come questa riclassificazione impatterà sul riparto del “Fosmit”, sul Fondo regionale per la montagna, sul fondo per le gestioni associate e sulle misure del Psr.
Questa nuova legge rischia di penalizzare proprio quei territori che, pur non trovandosi ad alte quote, vivono le difficoltà tipiche della montagna: spopolamento, perdita di servizi, isolamento.
La montagna piemontese ha bisogno di politiche di coesione, non di nuove disparità".
Mauro Calderoni, Fabio Isnardi, Simona Paonessa, Domenico Ravetti, Emanuela Verzella
CUNEO Partito Democratico - Piemonte - regione - comuni montani

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