Flotilla, Marro e l’assessore braidese Matera in aeroporto per accogliere Ab Amajou
“Abderrahmane ha riportato l’attenzione su un massacro che il mondo troppo spesso ignora” dicono la consigliera regionale di Avs e l’esponente della giuntaGiulia Marro (consigliera regionale AVS-Possibile) e Francesco Matera (assessore del Comune di Bra) stanno per arrivare a Malpensa per accogliere Abderrahmane Amajou, braidese e presidente di ActionAid Italia, di ritorno in Italia dopo il fermo da parte delle autorità israeliane. Per loro, “un simbolo di coraggio e solidarietà”.
Ad attenderlo ci saranno anche i suoi familiari - il figlio, i genitori, il fratello con la moglie e i figli - insieme al consigliere comunale di Torino Abdullahi Ahmed e alla consigliera comunale di Settimo Torinese Iliana Joseph, entrambi del Partito Democratico, e altri amici e amiche.
Amajou faceva parte della Global Sumud Flotilla, la missione civile diretta verso Gaza per portare aiuti e solidarietà alla popolazione palestinese. L’imbarcazione è stata abbordata in acque internazionali, in violazione del diritto internazionale, e i partecipanti - tra cui numerosi cittadini italiani - sono stati trattenuti per giorni in Israele dopo essersi rifiutati di firmare un documento di espulsione forzata.
“Andiamo ad accogliere Abderrahmane con profonda emozione e gratitudine - dichiarano Marro e Matera -. Ha messo il proprio corpo e la propria voce a servizio di una causa umanitaria, ricordando a tutti noi che la solidarietà non può essere criminalizzata”.
“Come rappresentanti delle istituzioni - aggiungono - crediamo sia importante essere presenti in momenti come questo. Di fronte a ciò che accade in Palestina, la politica appare spesso assente nel cercare e costruire soluzioni concrete. Per fortuna c’è la società civile, che continua a farsi carico di un compito di umanità e giustizia che le istituzioni dovrebbero condividere. Ed è bello poterlo accogliere tutti insieme, come comunità”.
“Con la Flotilla - concludono - Abderrahmane ha riportato l’attenzione su un massacro che il mondo troppo spesso ignora. Il suo gesto è un atto di pace, di dignità e di verità”.

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