Il ritorno di Schlein: “Buon vento alla Sumud Flotilla, illegali sono i crimini di Israele”
Prima apparizione da segretaria nella Granda. Alla festa dell’Unità di Bra gli applausi dei militanti e l’abbraccio con Gribaudo: “Viva l’Italia antifascista”Si apre con l’abbraccio a Chiara Gribaudo, colpita pochi giorni fa dalla perdita del padre, la visita di Elly Schlein a Bra. La deputata si commuove e la ringrazia: “Per me il personale è politico: grazie per la vicinanza in questo momento difficile”. La prima apparizione nella Granda da segretaria è alla festa dell’Unità: poco meno di trecento persone sedute, molti restano senza sedia. “Grazie ai 19 circoli e agli oltre 1000 iscritti. Siamo un partito vivo e ci facciamo sentire” dice il neosegretario provinciale Davide Sannazzaro: il circolo più grande è proprio quello di Bra.
La leader “testardamente unitaria” nei rapporti con gli alleati è anche orgogliosamente identitaria in casa. Nessuna remora nel rivendicare il passato: “Ieri - racconta - ero a Mariano Comense, dove il 2 settembre 1945 ci fu la prima festa dell’Unità: si chiamava ‘scampagnata dell’Unità’, si presentarono 200mila persone. Così è nata questa importante tradizione”. I valori? “Sono sempre quelli, perché non possiamo costruire un futuro migliore se non abbiamo memoria della storia da cui veniamo”. E il primo di questi valori è la pace: “Per noi è una questione identitaria e viene prima di tutte le altre: non c’è libertà e giustizia sociale senza la pace”.
Il riarmo? “Sia difesa comune, senza armi da Trump”
Al governo Meloni si rinnova la richiesta “inascoltata” di “fermare i crimini di Netanyahu a Gaza e in Cisgiordania”, con ogni strumento a partire dall’interruzione dell’accordo Ue-Israele e del memorandum di collaborazione militare “che ancora oggi sussiste tra il governo israeliano e italiano”: “Chiediamo di liberare tutti gli ostaggi ancora nelle mani dei terroristi di Hamas e di riconoscere immediatamente lo Stato di Palestina: anche i palestinesi, come gli israeliani, hanno diritto di vivere in pace e in sicurezza nel loro Stato”. Pieno sostegno alla Global Sumud Flotilla, l’iniziativa umanitaria contro il blocco di Gaza a cui aderiscono anche due braidesi, uno è l’ex consigliere comunale del Pd Abderrahmane Amajou: “Auguriamo buon vento per una missione umanitaria fatta nel pieno rispetto del diritto internazionale: l’unica cosa illegale sono i crimini e le occupazioni illegali del governo israeliano, il blocco degli aiuti umanitari che sta uccidendo con la fame i palestinesi oltre che sotto le bombe”.
Dalle istituzioni europee e italiane si invoca la protezione dell’incolumità degli attivisti: “Gaza appartiene ai palestinesi e non sarà mai un resort per i ricchi, come nel vergognoso progetto di Trump”. Per Trump - e per Meloni - ce n’è anche quando si parla di dazi e di spese militari: “Il governo ha accettato a testa bassa il ricatto di Trump sull’aumento al 5% di spesa che rischia di mettere fine allo stato sociale: Sanchez ha avuto il coraggio di dire no, quello che dovevamo fare anche noi”. Un no totale al riarmo? Non proprio: piuttosto un sì a un piano industriale e sociale europeo “rivolto anche alla difesa, a patto che sia una difesa comune e non il riarmo di 27 eserciti scollegati tra loro, che favorisce l’acquisto di armi da Trump”.
Salario minimo e bollette “leggere”: le misure anticrisi
Sul fronte interno, due misure immediate e “a costo zero” per far fronte a rincari e timori. Il salario minimo legale, perché “sotto i nove euro all’ora non è lavoro ma sfruttamento”. La proposta può innescare una dinamica salariale positiva come accaduto in altri Paesi, assicura: “A Tajani che parla di una misura ‘sovietica’ ricordiamo che in Germania l’ha approvata la cancelliera Angela Merkel dei popolari”. E poi un’azione contro il caro bollette: scollegare il prezzo dell’energia dal costo del gas. “Giorgia Meloni non ha ancora fatto nulla. - attacca la leader dem - perché non hanno trovato il coraggio di intaccare gli extraprofitti di un pugno di grandi imprese energetiche a scapito di tutte le altre”.
Si parla anche di aree interne da preservare: “Il governo ha scritto in un documento ufficiale che le aree interne sono destinate a un ‘ineluttabile declino’, il Pd non è d’accordo e lo abbiamo detto in un disegno di legge a mia prima firma”. Sulla sanità, ammette Schlein, “bisogna fare anche autocritica, perché non tutti i problemi della sanità nascono con questo governo: abbiamo imparato con la pandemia che la sanità del futuro è quella del territorio”. Suona “autocritico” il giusto, pensando all’inchiesta su Sala a Milano, anche il cenno al consumo di suolo: “Si è cementificato troppo in questo Paese”.
Alle regionali tutti insieme: “La destra si abitui”
La fanfara trionfale torna a squillare quando si parla delle regionali: “Dopo tanto lavoro abbiamo chiuso la stessa alleanza in tutte le regioni che vanno al voto. Non succedeva da vent’anni nel nostro campo di andare insieme in tutte le regioni al voto: la destra si abitui a questa novità, una coalizione progressista unita e compatta”. Quando mai si è vista una sinistra che non litiga sulle candidature, scherza la segretaria, dimenticando la telenovela di Decaro.
La polemica è tutta contro la destra: “Può cambiare vestito ma è sempre quella che pensa che la povertà sia una colpa individuale, invece è un grave problema sociale”. Nel programma sociale l’abolizione degli stage gratuiti, il no al subappalto “a cascata”, il congedo parentale paritario, la moltiplicazione degli asili nido: “Una nostra ossessione, per contrastare le diseguaglianze dai primi mesi di vita”. A proposito di famiglia: “Non ce n’è una sola, quella tradizionale di cui tanto parlano ma che nessuno di loro ha. Ringrazio i nostri amministratori che difendono i figli delle coppie Lgbt+ dalle cattiverie e dalle discriminazioni della destra”. Applausi, e saluti finali: “Viva il Partito Democratico e soprattutto viva l’Italia antifascista”.

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