Peste suina, Bergesio: “Un successo del buon governo e della collaborazione istituzionale”
Il commento del senatore: “La decisione della Ue di non includere nella zona 3 gli allevamenti situati in Piemonte dimostra che il lavoro di squadra paga”“Il ritorno all’operatività degli allevamenti suinicoli lombardi e piemontesi è la prova che il lavoro di squadra paga”, lo afferma il senatore Giorgio Maria Bergesio, vicepresidente della Commissione Attività produttive di Palazzo Madama, commentando la decisione della Ue di non includere gli allevamenti situati in Lombardia e Piemonte nella lista dei territori che compongono la zona 3 che delimita l’area di infezione del suino domestico.
“La decisione dell'Ue di non includere nella zona 3 sottoposta a vincoli le aziende lombarde della zona di Lodi e Pavia, e piemontesi di Novara ed Alessandria è la dimostrazione che l’azione coordinata del Ministero dell’Agricoltura e del Ministero della Salute, in sinergia con la struttura commissariale, ha prodotto i risultati attesi - prosegue il senatore -. Questo passo decisivo, raggiunto grazie al voto favorevole unanime del Comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi (PAFF), permetterà alle aziende di riprendere sia la produzione che l'esportazione dei loro prodotti”.
Bergesio sottolinea l'importanza di questo risultato per l'industria agroalimentare italiana, un settore chiave per l'export e l'economia del Paese: “Ringrazio il Commissario Giovanni Filippini per l’impegno con cui porta avanti il suo incarico. Siamo fieri di essere al fianco dell'Italia che produce e questo risultato lo dimostra”.
“La rimozione delle restrizioni apre nuove e importanti prospettive per un'industria che ha saputo resistere e che, grazie all'impegno delle istituzioni, può guardare con rinnovato ottimismo al futuro. Ora è molto importante rimborsare i danni subiti dalla filiera suinicola italiana, sia dal punto di vista diretto che indiretto”, conclude Bergesio.

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