Rilancio delle Aree interne del Piemonte, la Regione propone un tavolo per monitorare i progressi
L’assessore Marco Gallo: “Noi in prima linea perché la strategia abbia successo: già investiti oltre 60 milioni”. Individuate due nuove aree da valorizzareUn tavolo sulle Aree Interne del Piemonte che coinvolga anche il Governo per monitorare gli effetti della strategia nazionale. È la proposta che l’assessore regionale alle Aree Interne, Marco Gallo, rilancia dopo aver partecipato al Consiglio provinciale aperto di Cuneo dedicato proprio alle zone più periferiche rispetto ai centri urbani. Obiettivo: coordinare le coalizioni locali, supportare la definizione dei progetti e gestire l’attuazione delle strategie, assicurando un flusso di informazioni costanti tra livello locale e nazionale. Un tavolo al quale, oltre ai rappresentanti di Comuni e Unioni montane, l’assessore conta di coinvolgere anche l’Uncem e l'Anci.
L'assessore ha confermato a Cuneo l’impegno "in prima linea della Regione, per continuare a lavorare con gli enti locali affinché la Snai permetta ai territori di essere attrattivi". E ha ripercorso le tappe di un’operazione che considera decisiva per migliorare la qualità della vita nelle terre alte e renderle più attrattive non solo sul piano turistico.
In partenza la Regione ha partecipato alla SNAI (Strategia Nazionale Aree Interne) individuando quattro zone (Valli Maira e Grana e Valli dell’Ossola, in un primo tempo Valle Bormida e Valli di Lanzo successivamente) e concentrandosi sulla «territorializzazione» dei servizi essenziali (salute, scuola, mobilità) grazie all’impiego di fondi europei. Un investimento da quasi 50 milioni (48,4 milioni per la precisione) per dar forma a 126 progetti di rilancio. Non è stato un percorso facile, l’attuazione ha incontrato diversi ostacoli: tempistiche lunghe e complesse, difficoltà burocratiche, cambi di rotta con rimodulazione dei progetti. "Ma nonostante queste difficoltà – spiega l’assessore Gallo – il Piemonte ha garantito il rispetto degli impegni finanziari, riprogrammando anche risorse sul fondo Sviluppo e coesione per assicurare la realizzazione delle opere pubbliche".
Non solo. La Regione ha istituito un Gruppo di Lavoro inter-direzionale dedicato alla SNAI. Questo ha permesso di integrare i risultati della strategia aree interne nella politica ordinaria regionale, in particolare nel settore della mobilità (Piano regionale trasporti) e dell'istruzione. L'obiettivo è replicare questo modello anche per la programmazione sanitaria.
E con il nuovo ciclo 2021-2027, contrassegnato dal riconoscimento della Snai come intervento ordinario nell’accordo di partenariato Italia-Ue, il Piemonte ha individuato due nuove aree prioritarie "Valsesia" e "Terre del Giarolo" per allargare il progetto sulle strategie territoriali. Sono stati stanziati quasi 16 milioni di euro (15,8 per l’esattezza, che portano l’investimento complessivo sulle aree interne a oltre 60 milioni) per puntare a tre obiettivi: promuovere lo sviluppo sociale, economico attraverso la cultura, il patrimonio naturale, il turismo sostenibile; migliorare l’accesso ai servizi di qualità, e a prezzi accessibili; promuovere l’occupazione, la crescita, la parità di genere, la silvicoltura sostenibile, la bioeconomia circolare.
"Attualmente, le proposte di Strategia Territoriale delle due nuove aree sono in fase di istruttoria tecnica a livello nazionale – conclude l’assessore -. Per evitare le criticità del passato, a livello regionale si è deciso di semplificare le procedure: i progetti di sviluppo locale potranno essere avviati sin dall'approvazione della Strategia Territoriale anziché attendere la sottoscrizione dell'Accordo di Programma Quadro. Questo perché anche i tempi hanno un ruolo decisivo nel successo di una strategia. Il futuro della montagna non può attendere".

aree interne