Separazione delle carriere, Ciaburro (FdI): “Ecco perché è una riforma storica”
La deputata cuneese: “Così abbiamo ripristinato la terzietà. Un altro provvedimento indispensabile realizzato dal Governo Meloni”“Quella che introduce la separazione delle carriere dei magistrati è una riforma costituzionale storica, che l’Italia attendeva da tempo”. Così l’onorevole di Fratelli d‘Italia Monica Ciaburro spiega il voto di alcuni giorni fa alla Camera dei deputati del provvedimento che prevede la riforma dell'articolo 87 della Costituzione, con la definizione di due Consigli superiori della magistratura. “Saranno sempre presieduti dal Presidente della Repubblica - precisa Ciaburro -, senza che vengano intaccati, in alcun modo, il potere e le funzioni previste dalla Costituzione”.
Alle critiche che provengono dall’opposizione, l’onorevole Ciaburro risponde in questo modo: “La sinistra grida alla riforma antidemocratica: è falso. La separazione delle carriere è propria di quegli Stati in cui è nata la democrazia, come gli Stati Uniti d'America, la Gran Bretagna, la Svizzera, la Francia, la Germania, l'Olanda e altri ancora. Avevamo un problema di terzietà, per questo era necessario ripristinare questa terzietà, ed è questo uno degli scopi che si propone questo provvedimento”.
L’onorevole Ciaburro sottolinea anche che “questa riforma è sostenuta dalla stragrande maggioranza dei magistrati liberi, silenziosi che chiedono soltanto di poter essere messi nelle condizioni di fare il proprio lavoro in libertà. È sostenuta anche da magistrati e, ricordiamolo, era sostenuta da Giovanni Falcone che nel 1991, affermava testualmente: in un sistema accusatorio il PM raccoglie e coordina gli elementi di prova nel processo dove rappresenta una parte in causa; nel dibattimento non deve avere alcuna parentela con il giudice e non deve essere come oggi un para-giudice; avendo carriere unificate con ruoli intercambiabili, sono indistinguibili gli uni dagli altri”. Conclude Ciaburro: “La riforma è un passo nella storia e a farla è stato il Governo Meloni”.

Monica Ciaburro