Sicurezza stradale, la Granda lontana dall’obiettivo Onu di dimezzare vittime e feriti entro il 2030
Media di 40 vittime all’anno dal 2019. L’appello dell’Aci Cuneo alla vigilia della “Giornata mondiale del ricordo delle vittime della strada”A meno di due mesi dalla fine dell’anno, il dato relativo agli incidenti stradali in provincia di Cuneo torna a mostrare segnali preoccupanti. Al 31 ottobre 2025, il numero delle vittime ha toccato quota 33, cifra che secondo i più recenti dati ufficiali ACI-Istat (resi noti a metà ottobre), sfiora i 34 decessi di tutto il 2024 per un bilancio che evidenzia come la sicurezza stradale resta una criticità importante per il territorio. A livello provinciale, rispetto al 2019 – anno scelto come riferimento per il raggiungimento dell’obiettivo europeo “Vision Zero 2030”, che prevede la riduzione del 50% del numero di vittime e feriti gravi sulle strade – la situazione appare pressoché immutata. Negli ultimi sei anni (2025 escluso, ndr), infatti, la media annuale di mortalità sulle direttrici cuneesi è di poco inferiore ai 40 decessi, lo stesso valore registrato proprio nel 2019. In previsione della “Giornata mondiale del ricordo delle vittime della strada”, in calendario domenica 16 novembre, l’Automobile Club Cuneo rinnova il proprio impegno nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica e delle istituzioni, invitando tutti gli automobilisti a una guida responsabile per ridurre ulteriori tragedie sulle strade della provincia.
“Quaranta decessi nel 2019, 39 nel 2020, 48 nel 2021, 43 nel 2022, 32 nel 2023, 34 nel 2024, 33 al 31 ottobre 2025: a poco più di 4 anni dal 2030, il trend di incidentalità dice che siamo ben lontani dall’obiettivo dell’Agenda Onu, che punta a dimezzare entro quell’anno il numero di morti e feriti a seguito di incidenti stradali e possibilmente ad azzerare il numero di vittime nel 2050 – dichiarano il presidente e il direttore dell’Automobile Club Cuneo, Francesco Revelli e Giuseppe De Masi -. In un contesto in cui la sicurezza stradale resta una priorità è importante riconoscere e sostenere gli interventi concreti delle istituzioni locali. Sotto questo aspetto, un plauso va alla Provincia di Cuneo, che ha recentemente dato il via al progetto di messa in sicurezza delle strade provinciali 32 e 661, con particolare attenzione ai motociclisti, categoria tra le più vulnerabili proprio nel Cuneese”.
Proprio gli incidenti in moto dopo i primi 10 mesi del 2025 rappresentano insieme ai “mortali” in auto, la più elevata causa di morte sulle strade della Granda con ben 14 decessi, dato che avvicina quello di fine 2022, quando i morti su due ruote furono 15 (4 nel 2024, 9 nel 2023 e 9 nel 2021).
Quanto ai feriti generali, tenendo sempre in considerazione il 2019 come riferimento – anno dove furono registrati 1.895 traumi gravi -, il dato è invece in calo, con una media di 1.583 feriti negli ultimi sei anni in provincia di Cuneo, complice anche il basso dato di incidentalità riscontratosi nel 2020, anno di lockdown.
Infine, la “micro mobilità”, ed in particolare biciclette e monopattini elettrici: i dati Istat evidenziano a livello provinciale un incremento degli incidenti in cui i veicoli interessati sono biciclette (muscolari ed elettriche) o monopattini, rispettivamente 120 incidenti con biciclette nel 2024 e 108 nel 2023, 12 incidenti con monopattini elettrici nel 2024 conto i 10 nel 2023.
“Biciclette e monopattini, così come le e-bike, rappresentano modalità di mobilità sempre più diffuse e perciò devono essere pienamente integrate nelle strategie di sicurezza stradale ed è importante, quindi, che anche sul territorio della nostra provincia venga attivata una raccolta dati puntuale per comprendere entità, causa e caratteristiche di questi eventi, così da calibrare interventi efficaci – concludono i vertici dell’Aci -. Aci Cuneo considera gli incidenti con biciclette e monopattini come un segnale allarmante che richiede un’azione urgente congiunta, sulla prevenzione, sul controllo e sulla promozione di una mobilità sostenibile e sicura per tutti. Siamo pronti a mettere a disposizione la nostra disponibilità per contribuire a invertire questa tendenza, grazie alla realizzazione di progetti di formazione destinati”.
CUNEO cuneo - ACI

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