A 35 anni si è troppo vecchi per far parte della Consulta giovanile?
Il dibattito sulla proposta di modifica al regolamento ha fatto discutere i consiglieri comunali. Martello: ''Ci vuole fantasia per chiamare giovane un 35enne''Poche idee, molta confusione. Si può sintetizzare così la commissione consiliare svoltasi online martedì scorso, 19 novembre, per discutere delle modifiche allo Statuto della Consulta Giovanile di Cuneo.
Tra le variazioni proposte dagli stessi membri dell’organo riconosciuto dal Comune e illustrate dal presidente Gabriele Gaetano Franzè, ha fatto discutere la modifica al limite massimo di età per aderire - dai 30 ai 35 anni - per andare incontro alle associazioni che non hanno giovani che possano partecipare. A oggi la consulta giovanile conta 28 soggetti iscritti, di cui soltanto 16 hanno un rappresentante con i requisiti richiesti. L’altra idea è quella di alzare l’età di accesso da 15 a 16 anni.
“Per la consulta conta molto la pluralità di opinioni: è necessario coinvolgere più associazioni possibile e metterle in rete - ha spiegato Franzè -. Membri di età più avanzata, potrebbero avere un ruolo di ‘mentorship’, aiutando i più giovani nell'organizzare concretamente manifestazioni, eventi e attività”.
La modifica non coinvolgerebbe più di un terzo dei componenti dell’assemblea, ma non ha convinto molti consiglieri comunali, in primis l’esponente della destra Beppe Lauria, che ha messo in discussione il modo in cui è organizzata la Consulta. “All’interno ci sono associazioni che non c’entrano nulla - ha detto l’ex candidato sindaco - I giovani facciano i giovani, sviluppino idee in maniera autonoma e si rivolgano agli adulti per avere delle risposte”. “Quale può essere il confronto tra un ragazzino delle superiori e un 35enne che rappresenta una cooperativa, magari per lavoro?”, ha chiesto retoricamente il consigliere. “Se questo è il movimento giovanile abbiamo sbagliato tutto, il Comune dovrebbe dare spazio e soldi, poi i giovani devono essere liberi, bisogna costruire un meccanismo che vada avanti senza di noi”.
Sulla stessa linea d’onda di Lauria, Maria Luisa Martello del gruppo Cuneo Città d’Europa: "Tra i 16 e i 35 anni c'è un salto generazionale completo. Se un'associazione iscritta non riesce a produrre un rappresentante è un problema suo, non certo della Consulta”. Secondo l’ex assessore comunale ai servizi sociali i più ‘agé' potrebbero avere un'influenza troppo forte sugli adolescenti: “Ci vuole fantasia per chiamare giovani i 35enni”. Dubbi anche da Maria Laura Risso, di Centro per Cuneo: “Alzare l’età può portare a far emergere personalismi politici, a scapito dell’utilità dell’istituto”. Unica voce fuori dal coro quella di Tiziana Revelli, di Cuneo Solidale: “Non sono contraria a questa modifica, far entrare soggetti che si occupano di giovani, indipendentemente dall’età, non è certo un’intrusione”.
A trovare la sintesi è stato Simone Priola, anch’egli scettico sulla modifica. L’esponente del PD ha provato a immaginare un “meccanismo di deroga, per evitare che i trentenni esercitino un’influenza naturale sui ventenni”. “Ci possiamo mettere a discutere per ore su che cosa significa essere giovani - ha argomentato Priola -, molto dipende dal contesto”. “L’esistenza della Consulta ha un senso perché aiuta quei ragazzi che non hanno spazi per esprimersi, gli si dà un contenitore per avere un ruolo - ha proseguito -. Il problema è che i giovani sono in una condizione di svantaggio, non sono messi nelle condizioni di potersi organizzare”.
Oltre all’età, a far discutere i consiglieri è stata la proposta dell’inserimento di un membro del Comune all’interno della Consulta. La modifica ha scatenato ancora una volta Lauria, che ha parlato di “forzatura”. L’assessore alle Politiche Giovanili Domenico Giraudo ha però spiegato che si tratta di un provvedimento “richiesto dalla segreteria generale per ‘formalizzare’ le sedute”. Qualche perplessità da Lauria e Priola anche sul ‘quorum’ da raggiungere per la modifica dello Statuto.
La seduta si è conclusa rinviando a un’ulteriore discussione in una prossima commissione.
s.m.

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