'A denunciare il lavoro nero più stranieri che italiani'
Presentata l'attività 2017 dell'Ispettorato Territoriale del Lavoro. Due aziende su tre (delle ispezionate) irregolariBilancio 2017 positivo per l'Ispettorato Territoriale del Lavoro. Gli obiettivi assegnati dall'Ispettorato Nazionale prevedevano la realizzazione in provincia di 855 ispezioni, ma l'ufficio di Cuneo è andato oltre, ispezionandone 926. I dati sono stati resi pubblici nel corso di una conferenza stampa nella mattinata di oggi, mercoledì 28 marzo.
Il direttore dell'ufficio, Sergio Fossati, ha illustrato i risultati dell'attività 2017: "Abbiamo focalizzato in particolar modo l'attenzione sul lavoro autonomo 'parasubordinato' o sulle 'pseudo' esternalizzazioni che richiedono un'attenzione particolare". Le aziende ispezionate alle quali sono stati contestati illeciti sono 574, evidenziando un tasso di irregolarità pari al 60,10% sul totale di quelle controllate (nel 2016 erano risultate circa il 51%). In pratica, due aziende su tre di quelle ispezionate sono risultate irregolari.
"L'attività di contrasto al lavoro nero nei settori dell'agricoltura, dei pubblici esercizi, dell'edilizia e dei servizi rimane l'obiettivo prioritario della vigilanza svolta dall'ITL", ha ribadito Fossati.
"Gli stranieri sono più assoggettabili al lavoro nero, a causa della poca conoscenza dell'ordinamento", ha fatto notare Massimiliano Fiori, responsabile dell'area vigilanza. Al tempo stesso, però, “sono più stranieri che italiani a presentarsi negli uffici per denunciare situazioni di irregolarità”: a spiegarlo Giancarlo Palumbo, responsabile del coordinamento vigilanza. E' poi intervenuto anche Dario Messineo, responsabile dell'area legale, che ha spiegato: “Quando c'è un verbale di lavoro nero la normativa prevede che il Durc (Documento Unico di Regolarità Contributiva, ndr) venga sospeso, il che dà un ulteriore effetto deterrente al lavoro nero: per sei mesi non si può partecipare ad appalti pubblici”.
L'anno scorso sono stati accertati 243 lavoratori completamente sconosciuti alla Pubblica Amministrazione (il 32,6% degli irregolari). Le somme derivanti da sanzioni amministrative effettivamente introitate ammontano a oltre un milione di euro (1.089.870,75 €) con un incremento del 63% rispetto al 2016.
s.m.
CUNEO cuneo