Allevamenti, Sacchetto: “Servono nuove strategie alla luce del nuovo status internazionale del lupo”
Una tra le proposte avanzate è quella di procedere con contenimenti intorno al 20% della popolazione animale in base al tasso di riproduzioneNella giornata di mercoledì 21 maggio presso la Sala Viglione del Consiglio Regionale la Terza Commissione ha ricevuto in audizione l’Ente di gestione delle aree protette dell’Ossola, il professore Battaglini dell’Università di Torino, il Comune di Villar Pellice e l’Adialpi con il presidente Giovanni Dalmasso.
Il tema trattato è stata la presenza e l’attività del lupo sulle nostre montagne e le strategie da individuare alla luce del nuovo status dell’animale a livello internazionale dove è passato da specie particolarmente protetta a specie protetta.
“La convivenza tra lupo ed attività antropica, specialmente quella allevatoriale è da sempre oggetto di dibattito in cui prevale molto spesso l’ideologia. Con questa audizione abbiamo approfondito come Commissione una serie di tematiche scientifiche e amministrative che ci hanno chiarito degli aspetti utili per formulare delle opinioni e delle future strategie alla luce del nuovo status internazionale del lupo”, sottolinea il presidente della Commissione Claudio Sacchetto.
Fra le proposte portate all’attenzione della Commissione quella di procedere in fase di realizzazione dei futuri Piani di gestione del lupo a contenimenti intorno al 20% della popolazione in base al tasso di riproduzione dell’animale. Il riferimento sottolineato dagli auditi è stato volto a far emergere il fatto che esistono anche danni indiretti alle popolazioni allevate dalla presenza del grande carnivoro nei pascoli non solamente economici ma anche perdite di biodiversità, tutela del paesaggio e dissesto idrogeologico. Facendo riferimento alla Legge Regionale 12/2024 hanno rimarcato la necessità di cambiare prospettiva per la valorizzazione dei pascoli in alpeggio. In ultimo, ma non per importanza si è evidenziato il rischio di attacchi all’uomo già certificati con numeri in crescita dovuti all’eccessiva popolazione presente in Piemonte ed in Italia.
“La questione lupo, che genera scontri accesi, va affrontata con equilibrio e se da un lato la tutela della specie va garantita è più che mai necessario prevedere nei prossimi mesi un piano di gestione della popolazione che vada ad attingere alle esperienze scientifiche svolte in altri Paesi, anche europei, per raggiungere una popolazione di lupi in Piemonte compatibile con l’attività degli allevatori, specie nelle montagne. I dati raccolti negli anni danno solidità scientifica alla necessaria gestione della popolazione senza comprometterne la tutela”, ribadisce Sacchetto.
c.s.

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