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    CUNEO - Wednesday 05 November 2025, 09:58

    Aree Interne, le valli Maira e Grana fuori dalla Strategia nazionale, il PD: "Incompetenza o disinteresse?"

    Aree "pilota" nella prima SNAI, non sono state riconfermate dalla Regione per il ciclo 2021-2027. I consiglieri dem: "Scelta grave, che mostra tutta la distanza tra le parole e la realtà"
    Aree Interne, le valli Maira e Grana fuori dalla Strategia nazionale, il PD: "Incompetenza o disinteresse?"

    “La Giunta Cirio parla di rilancio delle aree interne, ma ha escluso proprio le quattro aree piemontesi che avevano partecipato alla prima Strategia nazionale: valle Bormida, valli Maira e Grana, valli di Lanzo e valli dell’Ossola. È una scelta grave, che mostra tutta la distanza tra le parole e la realtà”. Così i consiglieri regionali del Partito Democratico commentano la decisione della Regione Piemonte di non riconfermare, nel ciclo 2021-2027 le quattro aree “pilota” che avevano aderito alla Strategia nazionale per le Aree interne (SNAI).

    Nata nel 2014 come progetto sperimentale della Politica di coesione, la SNAI mira a contrastare lo spopolamento, migliorare i servizi essenziali (scuola, sanità, mobilità) e promuovere sviluppo economico nelle zone montane e rurali più fragili. Il Piemonte, con le sue quattro aree pilota, era stato un laboratorio riconosciuto a livello nazionale: 126 progetti attivati, per oltre 48 milioni di euro di risorse programmate, con un avanzamento del 97% secondo i dati forniti dallo stesso assessorato allo Sviluppo della Montagna. “Ma, nonostante questi risultati, la nuova programmazione regionale ha deciso di non proseguire con le stesse aree, preferendo individuare due nuove aree progetto: Valsesia e Terre del Giarolo”, spiegano i consiglieri dem.

    Prosegue il comunicato: “La decisione della Giunta Cirio interrompe un percorso di sviluppo che aveva già prodotto risultati tangibili nei territori coinvolti. Molti Comuni hanno beneficiato di investimenti concreti grazie alla precedente programmazione: apertura di scuole, potenziamento dei servizi sanitari, riqualificazione delle infrastrutture locali e valorizzazione delle filiere agricole. Escludere oggi queste aree significa interrompere esperienze positive già avviate e vanificare la continuità di progetti che stavano restituendo vitalità ai territori più fragili del Piemonte”.

    Nelle valli Maira e Grana, la Strategia ha sostenuto la creazione di cooperative di comunità e la digitalizzazione delle scuole di montagna. Sono nati laboratori per la trasformazione di prodotti caseari e orticoli locali, che oggi commercializzano attraverso reti corte e mercati digitali. 

    “In tutti i casi, il filo conduttore è lo stesso: investimenti mirati, frutto di progettazione condivisa, che hanno restituito prospettive reali a territori troppo spesso dimenticati”.

    Secondo la risposta ufficiale dell’assessore regionale Marco Gallo, la Regione “non intende abbandonare le aree pilota”, ma “mantenere un supporto tecnico” e “coinvolgerle nel tavolo nazionale di coordinamento”. “Tuttavia, il mantenimento di un ruolo tecnico senza accesso ai fondi europei equivale, di fatto, a una marginalizzazione di queste aree”, dicono i consiglieri del PD: “Gli stessi dati regionali ammettono che, a fine 2025, i pagamenti effettivi ammonteranno solo al 26,6% delle risorse programmate, segno di ritardi gestionali e difficoltà di rendicontazione”.

    “In queste aree, le Unioni montane e i Comuni avevano costruito negli anni competenze, partenariati e capacità di progettazione. L’interruzione del percorso SNAI rischia ora di disperdere questo patrimonio amministrativo e umano, proprio nel momento in cui l’Italia, con il PNRR e la nuova Politica di Coesione, parla di territori resilienti e sostenibili”. Così i consiglieri dem: “È difficile capire se si tratti di incompetenza o di disinteresse. Le nuove aree individuate sono realtà meritevoli, ma non possono giustificare l’abbandono delle altre quattro, già pronte e operative. Se davvero la Regione crede nello sviluppo equilibrato del Piemonte, chiarisca al più presto le ragioni di questa scelta e garantisca continuità e risorse a tutte le aree interne”.

    Conclude il comunicato: “La Strategia per le Aree Interne è nata per ridurre le disuguaglianze territoriali, non per amplificarle. In Piemonte, la decisione della Giunta Cirio rischia di rovesciare il principio stesso su cui la SNAI è fondata: la coesione territoriale. Escludere le aree che hanno dimostrato di funzionare significa rinunciare a un modello di sviluppo partecipato, sostenibile e solidale. E lasciare ancora più sole quelle montagne, valli e colline che la politica regionale dice di voler rilanciare”.

    Redazione
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    Pd - snai
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