''Asti-Cuneo forse sbloccata, ma il molino Sant'Anselmo che fine ha fatto?''
Un lettore si interroga su una delle opere compensative dell'A33. ''Rappresenta una ferita aperta per la città''Riceviamo e pubblichiamo.
Gentile direttore,
è troppo facile esultare per il presunto sblocco dei lavori inerenti l'autostrada Asti Cuneo quando, correttamente, qualcuno ha fatto notare che su uno dei due lotti manca ancora il progetto definitivo e una chiara definizione delle opere compensative, che non sono solo una cornice del quadro ma investimenti che i comuni, da soli, non potrebbero realizzare con i propri bilanci.
A Cuneo città ci si dovrebbe chiedere perchè dopo nove anni non è ancora stato completato il passaggio formale di una delle opere compensative della Asti Cuneo, il molino Sant’ Anselmo (all'epoca opera valutata da quasi 2,1 milioni di euro), che nelle intenzioni comunali avrebbe dovuto essere uno dei fiori
all'occhiello del parco fluviale.
Dopo nove anni in cui l'edificio è stato lasciato in stato di degrado, tale struttura appare difficile da recuperare e rappresenta una ferita aperta per Cuneo per la quale, nonostante un anno fa ci siano state sollecitazioni in consiglio Comunale, non si è mosso nulla per rimarginarla. A questo punto, piuttosto che continuare su un binario morto, quale strada il comune intende prendere su Sant'Anselmo?
Andare allo scontro con il concessionario o lasciare perdere definitivamente tale acquisizione ed accordarsi tra "gentiluomini” al fine di avere una vera compensazione per aver tagliato in due, con l’autostrada, un bosco di valore come quello di Sant’ Anselmo, partendo dal principio che per la strategia europea sulla biodiversità, “entro il 2020 si deve preservare e valorizzare gli ecosistemi e i relativi servizi mediante l’infrastruttura verde e il ripristino di almeno il 15% degli ecosistemi degradati”?
Lorenzo Pallavicini
Redazione
CUNEO Molino Sant'Anselmo