"Augurare la morte a persone detenute è qualcosa che non può essere tollerato né normalizzato"
Il commento della consigliera regionale Giulia Marro dopo le dimissioni della Garante del Comune di AstiRiceviamo e pubblichiamo.
Accolgo con soddisfazione la notizia delle dimissioni della Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale del Comune di Asti. Una figura eletta solo pochi giorni fa, nonostante dichiarazioni gravemente preoccupanti nei confronti proprio di chi avrebbe dovuto tutelare. Arrivare ad augurare la morte a persone detenute è qualcosa che non può essere tollerato né normalizzato.
Questo episodio conferma quanto la figura del Garante sia fondamentale, ma anche quanto non possa essere svuotata di senso o affidata a chi non ne condivide i valori più profondi. Non basta indossare un ruolo per essere garanti dei diritti: occorre crederci. E se l’estrema destra intende occuparsi di garanzia senza voler davvero rispettare i diritti, allora esiste un’incompatibilità ideologica di fondo. Perché chi non riconosce la piena umanità delle persone private della libertà personale non può ricoprire incarichi che, per loro natura, richiedono empatia, indipendenza, rigore e vicinanza reale a chi vive nelle carceri.
Il Garante deve essere una voce scomoda, autonoma, preparata, profondamente consapevole delle dinamiche penitenziarie e disposta a denunciare le ingiustizie, non a rafforzarle. Non può esserci spazio per chi strizza l’occhio alla disumanizzazione, né a livello locale né a livello regionale.
Per questo oggi, più che mai, è necessario che la futura nomina del Garante regionale sia all’altezza del compito. Servono responsabilità, esperienza, una profonda conoscenza della realtà penitenziaria e soprattutto coerenza con i principi costituzionali e democratici. Chi non riconosce i diritti umani non può garantirli.
Proprio ieri ero a Cuneo insieme al Garante regionale uscente Bruno Mellano e ai garanti territoriali di Cuneo e Alba, per affrontare il tema delle condizioni detentive in regime di 41bis. È in occasioni come queste che si tocca con mano quanto sia essenziale un approccio serio, onesto e non ideologico alla tutela dei diritti. Chi si candida a ricoprire questi incarichi deve stare dalla parte della Costituzione. Sempre.
Giulia Marro
Consigliera regionale AVS
c.s.

Giulia Marro