Battuto il prezzo delle nocciole a 520 euro al quintale, Antoniotti: “Una boccata d’ossigeno”
Il vicepresidente della Provincia: “Un buon prezzo, ma non sopperisce alle difficoltà del comparto. Troveremo soluzioni più adatte per questa produzione di eccellenza”“È un buon prezzo. Certo non sopperisce alla scarsa produzione di questi anni e non risolve il problema della corilicoltura, ma dà una boccata d’ossigeno al settore, in attesa di trovare delle soluzioni più strutturali. Da apprezzare anche l’impegno degli sgusciatori”, così Massimo Antoniotti - vicepresidente della Provincia di Cuneo - commenta il prezzo stabilito per le nocciole dalla commissione di esperti: da 470 a 520 euro al quintale.
Si è tenuta questa mattina a Castagnole Lanze, in provincia di Asti, nell’ambito della 166esima Fiera della Nocciola, la consueta e tanto attesa, battitura del prezzo. “Con questo prezzo di listino - prosegue Antoniotti -, l’annata della Tonda e Gentile può partire con un pizzico di ottimismo in più, senza dimenticare i problemi, naturalmente, ma cercando ogni soluzione possibile e a tutti i livelli, per supportare questa produzione che è una delle eccellenze italiane”. Il comparto corilicolo sta attraversando un momento delicato, ed è necessaria “Una visione a lungo termine”, come precisa Antoniotti, “per superare queste difficoltà e costruire un futuro sostenibile per il settore”.
Ma quali sono gli ostacoli più grandi per la coltivazione della nocciola trilobata? Uno su tutti, la cascola, ossia anormale e prematura caduta dei fiori e dei frutti, dovuta a tanti fattori combinati insieme: cambiamenti climatici, attacchi di cimici nelle diverse fasi di sviluppo del frutto, impianti che andrebbero rinnovati e suoli impoveriti nella sostanza organica. Inoltre è necessario sapere che una adeguata potatura può fare la differenza. “Tra le cause - sottolinea il vicepresidente della Provincia di Cuneo Antoniotti - anche una scarsa impollinatura, dovuta agli inverni caldi con fioriture sfasate e quindi non sempre pronte a ricevere l’impollinatura”. Un problema importante, per il quale è stata coinvolta anche la Regione Piemonte, al fine di utilizzare tutti i mezzi e le forze disponibili e attuare delle sperimentazioni che, si spera, vadano a buon fine.
“Le forze in campo per arginare le difficoltà sono molte - prosegue Antoniotti - dalla Regione all’Agrion alle associazioni di categoria. Naturalmente anche la Provincia di Cuneo sta seguendo con attenzione questa difficile fase e dà il proprio contributo per trovare soluzioni adeguate, collaborando con Regione, Agrion, associazioni di categoria e corillicoltori, che sono insostituibili ‘sentinelle’ del territorio. Prove sperimentali sono già state fatte ma è chiaro che dall’impianto al primo raccolto di nocciole, passano all’incirca sette anni, per cui non possiamo aspettarci una risposta immediata. Il settore è comunque estremamente vivo e vitale: molti i sindaci della Granda che a Castagnole hanno atteso che il primo cittadino Calogero Mancuso pronunciasse il prezzo di listino delle nocciole. La Tonda e Gentile - conclude Antoniotti - è sempre molto richiesta sul mercato, per cui è un obbligo guardare al futuro con ottimismo, puntando sulla ricerca e sull’innovazione e naturalmente su produttori attenti e capaci che sanno fare la differenza per una nocciola trilobata la cui qualità punta sempre più in alto”.

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