Boselli “rincorre” ancora l’Amos: “Quali motivi impediscono l’audizione in commissione consiliare?”
Il capogruppo di Indipendenti chiede da tre anni un incontro con la società che gestisce i servizi di Santa Croce e Asl: “La sindaca non è riuscita a ottenerlo”“Quali motivi impediscono da tre anni, inspiegabilmente, l’audizione di Amos in commissione consiliare?”. Lo chiede Giancarlo Boselli, capogruppo di Indipendenti, in un’interrogazione presentata allo scopo di ottenere quelle risposte che finora sono mancate da parte dell’azienda e non solo.
È ormai un “cavallo di battaglia” che l’ex vicesindaco cuneese porta avanti da quando è rientrato in Consiglio comunale, nel 2022. L’obiettivo è ottenere un confronto con i vertici della partecipata pubblica “per affrontare una serie di questioni di rilievo e di interesse per le cittadine e i cittadini oltre che per i dipendenti della società”.
Boselli ricorda che “in proposito sono state presentate in Consiglio comunale interrogazioni e mozioni e che nel frattempo è cambiata la presidenza della società”. La questione era stata sollevata quando già era all’ordine del giorno la questione degli inquadramenti contrattuali, riproposta in tempi recenti dagli operatori del 112 di Saluzzo che denunciano di non aver mai ottenuto - a fronte dell’aumentato carico di lavoro - “un riconoscimento professionale né economico da parte dell’azienda Amos”. I centralinisti segnalano un numero di abbandoni spropositato - sarebbero un centinaio, negli ultimi anni - e un inquadramento contrattuale come “personale dipendente da imprese esercenti servizi di pulizia e servizi integrati/multiservizi” che fa di Saluzzo “l’unica centrale in Italia ad avere un contratto privato e non pubblico come tutti gli altri nostri colleghi”.
“La sindaca Patrizia Manassero ha sempre rassicurato sulla sua intenzione di ottenere l’incontro ma non è mai riuscita ad ottenerlo” sottolinea Boselli, chiamando in causa anche l’amministrazione comunale. Amos, va ricordato, non ha partecipazioni del Comune di Cuneo, ma vede tra i detentori delle principali quote l’Aso Santa Croce e Carle e le due Asl della provincia.
Andrea Cascioli

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