Caso Amazon, Manassero: "L'intenzione di non aprire ci è stata comunicata telefonicamente a dicembre"
Ieri sera in Consiglio comunale la discussione dopo l'interrogazione di Lauria. La Sindaca: "Quello che abbiamo chiesto alla proprietà è che il sito diventi produttivo"“Quello che abbiamo chiesto alla proprietà è che il sito diventi produttivo e che quei posti di lavoro possano essere effettivamente creati. Abbiamo fatto in quest’ultimo mese tutto il possibile per andare in quella direzione”. Così la sindaca di Cuneo Patrizia Manassero ha risposto, durante il Consiglio comunale di ieri sera, all’interrogazione di Beppe Lauria sul tema del polo logistico dei Ronchi. Com’è noto ad aprile del 2021 il MIAC, di cui il Comune di Cuneo è principale azionista, ha venduto i 93 mila metri quadri di terreno per 3,9 milioni, che sono serviti per ripianare i conti della società. Ad acquistarli “Scannell Properties”, multinazionale americana che in Europa lavora per Amazon e che ha realizzato un capannone. L’immobile è però poi stato rilevato (lo scorso giugno) da Axa Im Alts e Amazon, cui risulta ancora locato, prevede di subaffittarlo ad altri operatori, escludendo però di aprire un suo centro di smistamento. “Quali iniziative sono state intraprese per far sì che il nuovo capannone non diventi l’ennesima cattedrale nel deserto?”, ha chiesto Lauria nella sua interrogazione, contestando anche la mancata condivisione dei vari passaggi con il Consiglio comunale.
La prima cittadina, che ha risposto insieme all’assessore Luca Serale, ha ripercorso le tappe della vicenda: “Il 4 luglio scorso la comparsa del logo Amazon sui cartelli fece nascere la curiosità dei giornali, che infatti ne scrissero. Così richiedemmo un incontro: c’era già stato il passaggio di proprietà, ma non era ancora chiaro quale potesse essere il futuro del polo. Abbiamo incontrato i vertici di Amazon ancora ad ottobre, ed era evidente l’indecisione sul da farsi. Solo a dicembre ci è stata comunicata telefonicamente l’intenzione di non aprire”.
Sul “caso” è intervenuto anche Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni): “Quello che veramente inquieta sono gli accenni a questi ‘incontri segreti’, sembra che le maggiori decisioni che vengono prese in questa città vengano prese al ristorante. Un meccanismo ‘oscuro’ che abbiamo già visto in altre circostanze”. Sulla stessa lunghezza d’onda Giancarlo Boselli (Indipendenti): “Questa vicenda assume dei connotati quantomeno strani e ha avuto sulla città un riflesso brutto. La tentazione di qualsiasi Giunta di fronte a una situazione simile sarebbe stata la stessa vostra: si creavano 100 posti di lavoro, ma con una battuta d’arresto come questa si apre una situazione in cui il Sindaco ancora una volta subisce le scelte di altri. Un’iniziativa forte del Sindaco, che avrebbe dovuto esserci, non c’è stata. Una vicenda brutta dall’inizio alla fine”.
Sarcastica la replica finale di Lauria: “Dopo tutti questi anni ti stanchi di sparare sulla Croce Rossa. Il quadro che emerge dalle risposte, nonostante il Sindaco sia bravissimo nell’arrampicarsi sui vetri e nell’essere tranquillizzante nelle sue risposte, è che non sapete da che parte siete girati. C’è una società (MIAC, ndr) che fa quello che vuole e non vi dice niente: dovreste quantomeno controllare. La vendita, poi, avviene a giugno, voi avete incontrato Amazon a ottobre: per parlare di cosa?”.
a.d.

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