X
X
Cuneodice.it
Home Cronaca Politica Eventi Attualità Sport Cultura Varie Rubriche Ultime Notizie
Tutta la provincia Cuneo e valli Saluzzese Monregalese Saviglianese Fossanese Alba e Langhe Bra e Roero Il Buschese
Login
Cerca ArticoliCase Cuneodefunti Cuneo
Login
Cuneodice.it
QUOTIDIANO ONLINE
  • Home
  • Cronaca
  • Politica
  • Eventi
  • Attualità
  • Sport
  • Cultura
  • Varie
  • Rubriche
  • Ultime Notizie
  • ABBONATI
    • tutta la provincia
    • Cuneo e valli
    • Saluzzese
    • Monregalese
    • Saviglianese
    • Fossanese
    • Alba e Langhe
    • Bra e Roero
    • defunti Cuneo

    Home \ Attualità \ Cuneo e valliVendita case Cuneo

    CUNEO - Tuesday 10 June 2025, 15:25

    Confindustria Cuneo guarda alle frontiere. Festa per i dieci anni di Giuliana Cirio alla direzione

    In assemblea uno show di Angelo Gaja contro l’ideologia del turismo. “Ma Cuneo oggi sembra una piccola Parigi” gli risponde Emma Marcegaglia
    Confindustria Cuneo guarda alle frontiere. Festa per i dieci anni di Giuliana Cirio alla direzione
    1/3
    Dall’energia nucleare al dibattito sull’overtourism, passando per l’economia del vino e i dazi. C’è spazio per tante riflessioni nell’assemblea annuale che Confindustria Cuneo dedica al tema delle frontiere, nel senso più ampio: da quelle fisiche a quelle della ricerca tecnologica.
     
    Se ne parla con tre interviste a grandi ospiti, il fisico e imprenditore del nucleare di ultima generazione Stefano Buono, il patriarca del vino Angelo Gaja e l’ex presidente confindustriale Emma Marcegaglia, in un incontro festoso che si apre con un abbraccio tra i fratelli Cirio. Alberto, presidente della Regione, è qui per un saluto, ma la vera protagonista è Giuliana: da dieci anni al timone dell’associazione datoriale in veste di direttore, un traguardo celebrato tra gli applausi del presidente Mariano Costamagna e di tutti i presenti.
     
    Non manca un accenno più “politico” al referendum appena trascorso. “Mi è sembrato un salto all’indietro assolutamente inutile” sentenzia Marcegaglia, ex lady d’acciaio (visto il business di famiglia) della Confindustria anni Duemila: “Parliamo del futuro, i 90mila ragazzi talentuosi che lasciano l’Italia ogni anno non vanno a cercare l’articolo 18”. È sempre lei a replicare alle intemerate ironiche di Gaja sul turismo: “Non venivo a Cuneo da molti anni, ieri sera ho avuto il piacere di trovare ristoranti pieni di turisti: sembrava di stare a Parigi”.
     
    Il patron della blasonata cantina di Barbaresco solleva applausi, risate divertite e qualche imbarazzo in sala: “Ci stiamo accorgendo che dove aumenta il turismo aumentano i disagi. Ma è una minoranza che non parla”. Più del turismo in sé, spiega, ad allarmarlo è una certa narrazione legata al settore: “Avete mai sentito la Ferrero, la Michelin o altre aziende dare comunicazione dei loro dati ogni venti giorni? Sul turismo c’è questa insistenza”. Ce n’è per tutti, beninteso, anche per Vinum: “Gli albesi hanno creato la più grande enoteca d’Italia, assieme al vino oggi si dà lo ‘street food di Langa’, che non ho mai visto in passato”. Seconda stoccata: “Mi piacerebbe che quando si occupa suolo pubblico a discapito dei cittadini, specialmente nei giorni di festa, questo suolo venisse pagato”.
     
    Al direttore de La Stampa Andrea Malaguti, che gli chiede cosa si possa dire dei rischi dell’alcol, lui risponde a modo suo: “Dobbiamo avere rispetto di chi vuole fare una vita da malato per morire sano”. E poi c’è la questione dei dealcolati, al centro di un dibattito che Gaja dirime con la stessa ironia langhetta: “Ero contrario all’inizio e mi spiaceva si chiamasse vino, ma è un mezzo per avviare al vino i giovani che non possono berlo alcolico. In attesa che crescano e finalmente capiscano”.
     
    Battute a parte, c’è da fare i conti con un “elefante nella stanza”: i dazi americani. “Trump mi pare non sia il presidente giusto per quella nazione” ammette l’imprenditore vinicolo, ma subito dopo ne elogia le capacità: “È un businessman che sa negoziare, magari può portare vantaggi agli Stati Uniti. E se riesce a portare la pace da qualche parte, va a finire che gli faranno un monumento”. Chi non ne è convinta è Marcegaglia: “I dazi non sono solo un problema commerciale, ma di democrazia e di pace”. Resta il fatto, aggiunge, che “ci stiamo troppo concentrando su come l’Europa debba trattare con gli Stati Uniti. Sono convinta che i dazi purtroppo rimarranno, concentriamoci su quello che possiamo fare noi nel mercato unico, sui dazi interni o sul mercato dei capitali”.
     
    La nuova commissione Ue ha cambiato passo, riconosce l’imprenditrice mantovana, ma c’è un tema di tempo: “Non possiamo aspettare anni per vedere realizzare quello che vorremmo domani. Se ci sono cinque Paesi concordi per rafforzare la cooperazione, ad esempio con un bilancio comune sulla difesa, facciamolo: il problema di questa Europa è che ci mette troppo tempo a decidere”. Vale anche per il green deal, da porre non come “progetto politico” ma come “grande rivoluzione industriale”: “Stiamo facendo tutti investimenti, ma nessuno vuole pagare un premio per i prodotti green. Se devo fare l’acciaio green che costa molto di più e poi non c’è un mercato, la pubblica amministrazione dovrebbe decidere che il 20% degli appalti pubblici sia dedicato all’acciaio o all’asfalto green”.
     
    Parole analoghe riecheggiano nella relazione del presidente di Confindustria Cuneo, giunto a metà mandato: “È fondamentale anche un piano industriale europeo. Che vada oltre a un ideologico green deal, che ha di fatto penalizzato le nostre aziende e le nostre famiglie”. Adesso, aggiunge Costamagna, “serve un’Europa davvero unita” e “un sostegno agli investimenti, ma anche la semplificazione di direttive e regole”. Guardando a casa nostra, per i vertici dell’imprenditoria cuneese è “positivo che nell’orizzonte del governo ci siano il piano casa per i neoassunti e il ritorno al nucleare. Ma non basta: occorrono infrastrutture più efficienti e un sistema fiscale semplificato”. Detassare salari e premi di produttività, intervenendo anche sui sovraccosti energetici: “Quelli italiani superano del 35% la media Ue, raggiungendo fino all’80% in alcuni casi”.
    Andrea Cascioli
    luogo CUNEO
     Condividi
    Tag:
    cuneo - referendum - Giuliana Cirio - Confindustria - Vinum - vino - turismo - imprese - angelo gaja - Mariano Costamagna - Emma Marcegaglia
    commenti
    Effettua il login per commentare
    notizie interessanti
    Menu
    • Home
    • Cronaca
    • Politica
    • Eventi
    • Attualità
    • Sport
    • Curiosità
    • Cultura
    • Varie
    • Rubriche
    • Altro
    Redazione

    [email protected]
    Maggiori informazioni...

    Cerchiamo collaboratori!
    Scrivici e dai voce alla tua passione

    Territori
    • Cuneo e valli
    • Saluzzese
    • Monregalese
    • Saviglianese
    • Fossanese
    • Alba e Langhe
    • Bra e Roero
    • Il Buschese
    Edizioni
    • italia
    • torino
    • genova
    Cuneodice.it Applicazione per smartphone Android
    Cuneodice.it Applicazione per iPhone e iOS
    Feed RSS

    Privacy Policy - P.IVA 03978350043 powered by Publidok S.r.l.

    Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti. Continuando a navigare ne accetti l'utilizzo. Leggi di più
    OK