Continui disagi sulla Cuneo-Ventimiglia, le riflessioni di un lettore
"Una soluzione che potrebbe limitare la problematica dei ciclisti potrebbe essere quella di un trasporto via strada dei mezzi alla volta di Limone in occasione dei rientri dalla città ligure"Riceviamo e pubblichiamo.
Buongiorno,
ormai quotidianamente assistiamo a continui disagi sulla linea della Ferrovia delle Meraviglie con ritardi, carrozze vecchie e superaffollate con bagni spesso inservibili, aria condizionata a palla in inverno e aria calda gettata in estate sulle spalle dei poveri viaggiatori che spesso nel costo del biglietto si trovano il supplemento “non voluto della sauna”. Non parliamo poi dei ciclisti che sui treni di ritorno da Ventimiglia affollano con i loro mezzi gli scompartimenti del treno.
In primo luogo ci troviamo ad operare con mezzi ormai datati, provenienti da altre regioni italiane che li hanno dismessi. Alcuni di questi ormai un giorno sì ed un altro anche sono soggetti a guasti ma continuano ad essere in esercizio. Ci sarà ben un responsabile di questa situazione , che ormai si trascina da troppo tempo. Una decina di giorni or sono abbiamo assistito da remoto al festival del “va tutto bene Madama la Marchesa” e mi riferisco alla apertura del “singhiozzante” Tunnel del Tenda. Lascio ai lettori la possibilità di esprimere i loro commenti.
In questa occasione non si è fatto cenno da parte dei politici e purtroppo neanche da parte della stampa alla fortuna di avere avuto in questi anni di chiusura uno straccio di linea ferroviaria che ha parzialmente sopperito alla chiusura della relazione stradale.
Vengo ora ad una proposta, che forse farà discutere ma che in altre realtà italiane funziona e mi riferisco alle possibilità che la tanto decantata Via del Sale abbia ancor un maggior sviluppo se si adottassero alcuni provvedimenti. Conosciamo tutti come troppo spesso avvengano discussioni in partenza da Ventimiglia per i ciclisti che vogliono portare al seguito il loro mezzo sul treno.
Come ben sappiamo i mezzi ferroviari su questa linea hanno posti limitati, per cui il sistema a monte dovrebbe evitare la emissione di biglietti che superano la capienza. Inoltre spesso i capitreno si prendono delle gravi responsabilità caricando un numero di mezzi eccedente il consentito. Anche perché in alternativa dovrebbero bloccarne la partenza per motivi di sicurezza. Sono i famosi “soldati in prima linea” che vengono tenuti sotto tiro dal fuoco dei viaggiatori che giustamente avendo un biglietto pretendono di partire e da chi è responsabile di queste situazioni.
Una soluzione che potrebbe limitare la problematica dei ciclisti potrebbe essere quella di un trasporto via strada da Ventimiglia dei mezzi alla volta di Limone Piemonte in occasione dei rientri dalla città ligure magari con la consegna una trentina di minuti prima della partenza del treno dei mezzi di proprietà come anche per le bici noleggiate. A questo punto i ciclisti troverebbe posto sul treno e potrebbero ritirare alla stazione i loro mezzi. Questa proposta riflette quanta avviene ormai da anni in Val Pusteria (Alto Adige) tra San Candido e Lienz. Per cui l’invito a chi si occupa di turismo è quello di analizzare ciò che avviene in altre parti d’Italia. Queste sono tutte considerazioni di chi ama questa straordinaria linea ferroviaria che fra tre anni (2028) ne compirà 100 e vorrebbe che i turisti che affrontano le strade bianche di confine tornassero a casa con il ricordo della bellezza di queste vie di montagna insieme all'efficienza di questa parte d'Italia che guarda verso la Liguria e alla vicina Francia.
Nella speranza che queste mie considerazioni aprano ad altre osservazioni tra i vostri lettori, vogliate gradire i più cordiali saluti.
Lettera firmata

cuneo - Ventimiglia