Crosetto nella “lista nera” del Cremlino. La replica: “Offesi dalla verità sull’Ucraina”
Il ministro della Difesa inserito nell’elenco dei “russofobi” pubblicato da Mosca: “Una grande nazione rappresentata da macchiette da soap opera”Il governo russo inserisce anche il titolare del ministero della Difesa, il marenese Guido Crosetto, nella lista dei “russofobi” pubblicata dal sito del ministero degli Esteri di Mosca. La sezione del sito elenca, per Paese, e organizzazione sovranazionale, dichiarazioni e discorsi considerati di natura ostile, menzionando appunto il cofondatore di Fratelli d’Italia insieme al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, per citare solo i più in vista.
È stato proprio Tajani a disporre l’immediata convocazione dell’ambasciatore della Federazione russa in Italia, Aleksej Paramonov, per contestargli l'inserimento nella “lista nera”, gesto considerato offensivo e poco affine al galateo diplomatico. Il vicepremier considera l’inserimento della persona del capo dello Stato in questo elenco “una provocazione alla Repubblica e al popolo italiano” e offre la sua solidarietà, istituzionale e personale, al presidente Mattarella: “L’Italia non si è mai espressa in termini russofobi contro la Russia e il suo popolo” sottolinea la diplomazia italiana nella nota diffusa dopo la convocazione.
Meno formale e più secca, come nel suo stile, la replica di Crosetto, affidata al social X: “Io non mi sento per nulla ‘russofobo’” obietta il gigante di Marene, ieri (30 luglio) in visita al sacrario militare italiano di El Alamein, precisando “che anzi considero la definizione una grave offesa”. Per il politico “la pubblicazione di ‘liste di proscrizione’ da parte di Mosca e del suo regime autocratico” rientra in “una lunga, pervicace, tradizione di condanne della libertà di espressione e pensiero, prive di senso, legittimità, diritto”: “Fa parte di un’antica tradizione culturale conservata, purtroppo, con cura maniacale. Mi colpisce però il fatto di trovare, in quella lista di proscrizione, il nostro presidente della Repubblica, che è considerato da sempre e da tutti una persona saggia, istituzionale e super partes”.
“Ho sempre sentito una profonda vicinanza alla cultura russa che ho imparato a conoscere attraverso tutti i suoi grandi scrittori e intellettuali, - aggiunge il ministro - ma soprattutto in decenni di rapporti umani e professionali con molti russi. È proprio questa mia considerazione per la loro cultura, per i loro valori, per la capacità di cementare i rapporti umani con gli amici e di rispettare la parola data, che mi rattrista profondamente quando vedo la loro grande nazione rappresentata da macchiette da soap opera come la portavoce del ministro del momento. Capisco che si siano sentiti offesi dalla verità sull’Ucraina, ma per far capire che vogliono conquistarla e dominarla basta non esser ciechi, al loro soldo o stupidi”.

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