Cuneo avrà un campus per ospitare i giovani medici specializzandi del “Santa Croce”
Il nuovo progetto della Fondazione Ospedale Cuneo Onlus per la struttura dei Tomasini. La presidente Silvia Merlo: "Con l'aiuto del territorio realizzeremo un’opera destinata alle future generazioni"Cuneo avrà un campus per ospitare i giovani medici specializzandi del “Santa Croce”. Si tratta del nuovo progetto della Fondazione Ospedale Cuneo Onlus, presentato stamattina presso la chiesa di San Tomaso in via Statuto. La Fondazione intende riqualificare, dopo averla acquisita, la struttura dei Tomasini, creando un nuovo luogo di accoglienza, studio e aggregazione per i giovani medici specializzandi. “Una struttura solida, che se ad una prima vista dall’esterno pare quasi anonima, si rivela in realtà al suo interno un vero e proprio scrigno di bellezze architettoniche e particolari di pregio assoluto”, spiegando dalla Fondazione.
Dice la presidente Silvia Merlo: “Il Campus Tomasini vuole diventare un luogo dedicato a dare ospitalità e senso di appartenenza alla nostra comunità ai tanti giovani medici, dottori e dottoresse provenienti da tutta Italia che studiano, si specializzano e lavorano nel nostro ospedale”. La creazione di un Campus, oltre uno degli obiettivi della Fondazione, era desiderio dichiarato anche di Livio Tranchida, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera, che più volte ne aveva parlato nei mesi scorsi: “Il progetto rappresenta una leva di grande attrattività, oltre che una grande opportunità per il territorio, Come è noto, il contributo degli specializzandi al funzionamento del sistema sanitario nazionale è fondamentale, nel nostro ospedale oggi sono più di cento e molti di loro giungono a Cuneo da diverse regioni italiane. Ritengo fondamentale e strategico il progetto del Campus, un luogo dove gli specializzandi possano vivere insieme e vivere la città, dove sia possibile fare formazione, con un’attenzione particolare alla sostenibilità”.
Il progetto prevede anche di creare una struttura aperta e donata a beneficio della città. Nel Campus verranno allestiti spazi comuni utilizzabili da tutti i giovani come luogo di studio, lo spazio esterno su via Massimo D’Azeglio diventerà un giardino aperto al pubblico e ci sarà la possibilità di creare un caffè bistrot.
“Ma il fiore all’occhiello del progetto - prosegue la presidente Merlo - sarà senza dubbio la Chiesa interna all’edificio: un vero e proprio gioiello costruito cent’anni fa che diventerà il cuore pulsante della struttura con una doppia destinazione, religiosa e laica”. La Chiesa manterrà infatti la propria natura di luogo di culto, dove potranno essere celebrate le messe, ma si trasformerà all’occorrenza in aula magna, centro incontri per la formazione, sala per concerti, convegni, mostre d’arte: un uso duale al servizio degli ospiti del Campus e di tutti i cittadini cuneesi.
Si legge nella presentazione del progetto: “La Fondazione Ospedale Cuneo crede fermamente in quest’opera che rappresenta la continuità di un’istituzione storica cittadina e resterà nel tempo a significare l’attenzione dei cuneesi verso i giovani e verso la salute e il benessere dell’intero territorio. Un progetto ambizioso e impegnativo che deve vedere coinvolte tutte le istituzioni: il Comune, la Provincia, la Diocesi, l’Ospedale, l’Università, l’imprenditoria locale, le Fondazioni bancarie e il tessuto economico di tutto il territorio”.
“Lo scorso anno – spiega ancora Silvia Merlo – siamo riusciti a raccogliere in pochi mesi donazioni importanti che ci consentiranno a breve di dotare il S. Croce e Carle di Cuneo di un’apparecchiatura di altissima tecnologia in grado di salvare vite umane (la Pet, ndr); sono sicura che grazie all’aiuto di tutti, alla generosità e all’attenzione del nostro tessuto sociale, dell’intero territorio, potremo realizzare, insieme, un’opera destinata alle future generazioni, ai nostri figli e ai nostri nipoti, contribuendo a perpetuare il senso di una comunità viva, sensibile, attenta ai bisogni e ancora capace di ideare e realizzare sogni”.
“Di fronte ad un’operazione come quella che oggi è stata annunciata - commenta padre Roberto Del Riccio, Provinciale dei gesuiti EUM - c’è un timore che nasce: quello di poter finire ad offrire un bene – come l’immobile che andiamo a vendere – in una situazione speculativa. È invece con grande gratitudine che oggi possiamo dire che l’immobile, che attualmente appartiene alla Provincia Euro-Mediterranea della Compagnia di Gesù, finisce in mani buone che sono quelle che noi desideriamo. In questo modo continueremo a destinare questo stabile – che per oltre un secolo è stato a disposizione della città, della sua comunità e della Chiesa locale – a servizio di questo territorio per una finalità di servizio che la Fondazione Ospedale Cuneo offre in realtà a noi, restituendo qualcosa ad una città in cui siamo stati presenti per tanti anni”.
I gesuiti continueranno a sostenere le attività avviate da alcuni anni nella struttura di via Bersezio in collaborazione con l’associazione Orizzonti di pace. In particolare il doposcuola pomeridiano rivolto ad alunni e alunne della scuola Primaria e della Secondaria inferiore, una presenza storica in città, utilizzata con sempre maggior frequenza negli ultimi anni da bambini di famiglie immigrate.
Redazione
CUNEO cuneo