Cuneo chiede al governo di riconoscere la Palestina: anche Fratelli d’Italia vota sì
Passa l’ordine del giorno di Indipendenza!, successo di Beppe Lauria. Il voto sulla proposta “Fermare Israele” della sinistra spacca il Consiglio comunale a metàUn piccolo passo per la soluzione del conflitto ma un grande passo, senza dubbio, per un comune nemmeno così piccolo: parafrasando la celebre frase di Neil Armstrong, si potrebbe definire così il voto con cui i consiglieri cuneesi hanno approvato un ordine del giorno per chiedere al governo di “riconoscere a tutti gli effetti lo Stato di Palestina come entità sovrana, nei confini precedenti all’occupazione del 1967 e con Gerusalemme capitale condivisa”.
La proposta di Indipendenza!, illustrata dal suo consigliere comunale Beppe Lauria, passa con una maggioranza più che mai trasversale: votano sì, oltre all’opposizione di sinistra (Cuneo per i Beni Comuni e Cuneo Mia), tutti gli esponenti di Partito Democratico, Cuneo Solidale Democratica e Cuneo Civica, ma anche i due consiglieri di Fratelli d’Italia Massimo Garnero e Noemi Mallone e Mavy Civallero di SiAmo Cuneo, mentre si astiene il papà Franco, unico rappresentante di Forza Italia. I no arrivano da Centro per Cuneo (ma ci sono anche un voto favorevole di Flavia Barbano e un’astensione, quella di Silvano Enrici), dagli Indipendenti e dal consigliere del misto di maggioranza Domenico Giraudo.
Un risultato storico, a suo modo, è anche il voto su un ordine del giorno simile presentato da Ugo Sturlese di Cuneo per i Beni Comuni: “Fermare Israele, fermare la terza guerra mondiale” il titolo del documento, dove si invita il Comune ad aderire all’analogo appello promosso da Stop Rearm Europe. Finisce in parità assoluta: quattordici a quattordici, più un astenuto. Mai successo, certifica il presidente del Consiglio comunale Marco Vernetti.
“Il refrain ‘due Stati per due popoli’ che sognavo da ragazzino nel Fronte della Gioventù è oggi più attuale che mai” esordisce Lauria, denunciando “un’escalation di violenza perpetrata non dallo Stato ebraico ma da chi lo governa, uno spezzone sionista che controlla lo stesso Trump”. La Spagna, la Slovenia e l’Irlanda hanno già riconosciuto la Palestina, ricorda l’esponente del partito di Gianni Alemanno: “Penso debba farlo anche l’Italia: questo documento non entra nel merito delle responsabilità di Israele, ma chiede un’azione forte che metterebbe quella gente martoriata nella condizione di essere, forse, più protetta di quanto sia stata”.
Ad accendere il dibattito è l’intervento del capogruppo di Centro per Cuneo Vincenzo Pellegrino, che motiva il suo personale no con una scarsa attinenza rispetto ai compiti del municipio: “Comprendo le preoccupazioni per la gravità degli eventi internazionali in corso, ma ritengo che il contesto di un Consiglio comunale non sia il luogo adatto. Soprattutto quando si propone un documento che attribuisce in modo unilaterale la responsabilità a Israele, senza considerare un contesto instabile dove l’Iran ha avviato un programma atomico con scopi militari”. A Lauria si rimprovera che “una questione di questo peso andrebbe affrontata, semmai, con una posizione condivisa dell’intero consiglio” e l’aver omesso “l’assenza di istituzioni democratiche nei Territori Palestinesi e la presenza di Hamas”.
La risposta non si fa attendere: “Così come scriviamo a Gesù bambino perché ci facciano il Tenda o l’autostrada, credo sia assolutamente normale parlare di questioni che sento e rispetto alle quali provo a informarmi. Credo sia inammissibile chiudere gli occhi rispetto a quanto sta accadendo e trovo banale che qualcuno trovi pretesti per sottrarsi alla discussione: capisco sia difficile fare una scelta ma tra i bambini massacrati e chi li massacra, preferisco i bambini”.
In contrasto con il parere di Pellegrino sono anche le osservazioni che arrivano dai capigruppo di Cuneo Solidale Democratica Stefania D’Ulisse, di Cuneo Civica Luca Paschiero e del Partito Democratico Claudia Carli, tutti concordi nell’affermare l’importanza di una presa di posizione. Dai banchi della maggioranza prendono la parola Sara Manassero del Pd (“a Gaza stanno morendo ancora 72 persone ogni 24 ore, comunque finisca questa storia ci consegnerà anni di violenza e di sangue”) e la sindaca Patrizia Manassero, anche lei favorevole all’odg: “Non ho mai creduto che Trump fosse quell’’uomo di pace’ che aveva convinto molti, - dice - manca la capacità di essere mediatori che noi chiediamo alla nostra Europa, nata per scongiurare la guerra”.
In direzione contraria gli interventi del capogruppo di Indipendenti Giancarlo Boselli e di Maria Laura Risso (Centro per Cuneo): “Non si può chiedere il riconoscimento dello Stato palestinese senza chiedere ai partiti palestinesi, ai Paesi arabi e allo stesso Iran di togliere dai loro statuti la distruzione di Israele. Non fa onore al Consiglio di Cuneo che la votazione avvenga su documenti così sbilanciati e unilaterali” dice Boselli. “Avrei messo come appello quello di fermare Israele, fermare Hamas e fermare l’escalation” aggiunge Risso.
“È evidente che la risposta israeliana agli attentati è stata del tutto spropositata, quindi appare del tutto appropriato l’appello promosso dalle associazioni per la pace: fermare Israele, fermare la guerra mondiale” aveva detto in apertura Sturlese. Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia) sintetizza: “Avendo perso la credibilità presso quasi tutti i Paesi occidentali, Netanyahu si è inventato la storia della bomba atomica in procinto di essere realizzata dall’Iran: lo aveva già detto dodici anni fa. Si parla molto meno di Gaza, intanto, dove solo oggi sono morte 200 persone: muoiono in coda per sfamarsi, per le poche briciole che le vengono messe a disposizione”.

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