Cuneo, l’accoglienza fa discutere: “Ma ogni sera troviamo un letto a quattrocento persone”
La sindaca replica alle critiche da sinistra sul Daspo urbano. SiAmo Cuneo denuncia i problemi attorno al centro di via Bongiovanni: “Chi resta fuori bivacca in zona”“Il tema vero è che ogni notte in questa città trovano un posto letto oltre 400 persone: in accoglienze di emergenza, in accoglienze mediamente strutturate, in coabitazione e in servizi vigilati”. La sindaca di Cuneo Patrizia Manassero risponde così alle critiche della sinistra civica sull’allargamento dell’ordinanza antibivacchi e il Daspo urbano.
La nuova ordinanza “vieta di sdraiarsi o sedersi su panchine o spazi pubblici in modo improprio, proibisce l’uso di giacigli come cartoni, materassi e tende e impone divieti di sosta vicino a ospedali, chiese, musei e aree gioco con sanzioni fino a 500 euro, ordini di allontanamento e Daspo urbano”. Per Luciana Toselli (Cuneo per i Beni Comuni) è “una manovra istituzionale che preferisce reprimere piuttosto che prendersi cura, esclude piuttosto che includere e produce nuove marginalità criminalizzando la povertà”.
Manassero però rispedisce le critiche al mittente: “Non c’è mai stata una condanna alla povertà, c’è un impegno di tutti coloro che lavorano nel campo della fragilità”. Il Daspo, aggiunge, è un “male necessario”: “Ci possono essere persone refrattarie ad accogliere i servizi offerti: abbiamo bisogno di strumenti che ci permettano di intervenire, dopo averne messi ‘a casa’ quattrocento, su quell’uno che quella sera sta dando fastidio alla signora, al ragazzo o alla coppia che si trova per strada”.
Le criticità sono segnalate, in particolare, nei dintorni del centro di accoglienza della Croce Rossa: “I dati ci dicono che nel dormitorio di via Bongiovanni c’è sempre posto, ma c’è una comprensibile ansia di non averlo e quindi una corsa al posto: è un tema che con la Croce Rossa stiamo cercando di risolvere”. Lo conferma l’assessore alle Politiche sociali Paola Olivero: “In questo momento i posti disponibili sono 55 e la permanenza settimanale è di 53 persone in media”. Tra chi si mette in fila, però, c’è anche chi è già stato soggetto a tre richiami e quindi all’allontanamento temporaneo: “Abbiamo incontrato i residenti e spiegare queste cose”.
A sollevare il tema, raccogliendo le segnalazioni di alcuni residenti, è la consigliera di SiAmo Cuneo Mavy Civallero: “Le lamentele nascono dal fatto che i soggetti che attendono di entrare in struttura sono sempre di più: si generano assembramenti sui marciapiedi e situazioni che diventano teatro di litigi. Chi rimane fuori dalla struttura infatti bivacca in zona, tra il parco giochi di corso Galileo Ferraris, le scale della scuola media e le portine dei palazzi, creando disagio ai residenti”. Per giunta, segnala la consigliera, “utilizzano la strada come un bagno a cielo aperto lasciando bottiglie, piatti e rifiuti di ogni tipo sui marciapiedi”. “Non ce l’abbiamo con queste persone, capiamo la situazione di disagio in cui vivono ma anche la posizione dei cittadini che si trovano ogni giorno questo scenario davanti agli occhi” aggiunge l’esponente del centrodestra.
Si attende a mesi, intanto, la conclusione dei lavori sull’ex caserma Piglione: “I tempi - spiega l’assessore Olivero - sono quelli del Pnrr, in primavera-estate i lavori dovrebbero essere conclusi: il consorzio aprirà blocco docce, servizi igienici, deposito bagagli, lavanderia a gettoni, due camere per dimissioni protette dai ricoveri ospedalieri, zone colloqui per operatori del sociale. Si lavora con l’Asl per un presidio sanitario. L’ingresso del dormitorio verrà spostato in via Gobetti, stiamo cercando di ragionare se e come permettere di accedere in un’area cortile, cosicché chi arriva prima possa entrarvi: non è cosa facile”.
Civallero fa presente anche che “la sala scommesse in via Sobrero è diventata luogo di incontro di soggetti poco raccomandabili che gestiscono i loro traffici alla luce del sole”. Sul punto fa sentire la sua voce Beppe Lauria (Indipendenza!): “La stessa situazione c’è in piazza Europa e mentre una volta erano oscurate oggi si vede dentro. È quasi uno stimolo al gioco. Mi è stato risposto che la normativa si era nel tempo perfezionata e non prevedeva più l’oscuramento per permettere il controllo”. Il Comune ha le mani legate, conferma l’assessore ai Comparti produttivi Luca Serale: “L’attività in oggetto ha una licenza di pubblica sicurezza, il trasferimento non passa attraverso i nostri uffici ma neanche dalla Questura, se si rispettano le distanze previste”.
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